Il contratto sociale nordico ci sembra stranamente lontano, proprio come sembrano lontani la pandemia e le sue conseguenze. Eppure, nell’autonomia della tecnologia dalla politica che caratterizza la Scandinavia, c’è un modello di buon governo che può essere esportato. Fabrizio Tassinari ha incontrato Anders Tegnell, epidemiologo e architetto della risposta della Svezia alla Covid-19. A tre anni di distanza, trae lezioni da una resilienza unica.
Dal 1900 al 2024, i manifesti dei Giochi Olimpici hanno trasmesso l’immaginario di un mondo. Nel corso degli anni, le immagini sono diventate più pulite e la grafica è diventata un messaggio. Ma la domanda è sempre la stessa: come si fa a lasciare il segno e a avere un impatto in un secolo saturo di immagini? Una retrospettiva.
“Giorgia Meloni dimostra ancora una volta i limiti della destra italiana, tutta votata al consenso e al mantenimento delle posizioni politiche originarie, incapace di rompere con l’euroscetticismo e il sovranismo fino in fondo, priva nei fatti di una cultura di governo e di culto della ragione di Stato”.
Una delle politiche più emblematiche dell’Unione attraversa un profondo mutamento.
Dalla riconfigurazione delle sue missioni alla rimodulazione in base alle lezioni del PNRR, il ripensamento della coesione è già una delle priorità del nuovo ciclo politico che si apre in questi giorni. Francesco Prota e Gianfranco Viesti fanno il punto sullo stato dell’arte e propongono una serie di soluzioni pratiche.
«Andare d’accordo litigando», una conversazione con Sabino Cassese sull’arte compromissoria
PoliticaLa Francia si è svegliata italiana. Dovrà imparare l’arte del compromesso.
Come si gestisce un Parlamento senza una chiara maggioranza? Come si governa senza una coalizione netta? Dopo aver trascorso la campagna legislativa a Parigi, il professore Sabino Cassese presenta i segreti di una formula di cui la Francia non sa quasi nulla.
In Francia vince la sinistra del Nouveau Front Populaire, Il Rassemblement national si fa superare da Ensemble (mappa e simulatore di coalizioni)
ElezioniIl partito di Le Pen non ha vinto le elezioni, ma si avvicina alla maggioranza
C’è un’illusione ottica nel voto di sbarramento: il fronte repubblicano è in realtà una coalizione elettorale resa possibile solo dal gioco dei ritiri. Con la sinistra in testa, la questione aperta oggi è come tradurre questo risultato in una coalizione politica in grado di formare l’Assemblea. Uno studio di Jean-Yves Dormagen, presidente fondatore del Cluster 17.
Giorgia Meloni ha un problema con il suo partito: l’antisemitismo.
È diventato difficile capire come il Presidente del Consiglio italiano riuscirà a tirarsi fuori dalla crisi in cui si trova la sua famiglia politica, per la prima volta così direttamente confrontata con il peso della propria eredità storica.
Più viene repressa, più la rabbia cresce: fino a che punto ci porterà il vortice di violenza dei nostri anni Venti?
Una genesi storica e filosofica del momento tecnopopulista — di Carlo Invernizzi-Accetti.
Francia: il Rassemblement National potrebbe avere la maggioranza assoluta al secondo turno, senza un fronte repubblicano unito (proiezione esclusiva)
ElezioniPer ottenere la maggioranza assoluta, il RN deve neutralizzare il fronte repubblicano.
Secondo le proiezioni della rivista BLUE del Groupe d’études géopolitiques, basate sulle matrici di transizione per le elezioni legislative del 2022, l’estrema destra potrebbe ottenere la maggioranza assoluta al secondo turno in assenza di ritiri.
Mentre i negoziati proseguono fino alle 18 di martedì (termine ultimo per le dichiarazioni di ritiro), diamo uno sguardo a tre scenari.
Chi sono e cosa pensano veramente gli elettori del Rassemblement National?
Pubblichiamo 10 grafici e 6 punti chiave — uno studio che rivela che la maggioranza degli elettori di Jordan Bardella si dichiara apertamente “piuttosto” o “almeno un po’” razzista e pensa che i musulmani francesi “non siano francesi come gli altri”.