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Come la guerra in Ucraina trasformerà lo sport mondiale

Dovremmo boicottare i Mondiali in Qatar?

Lettura estesa

Le Olimpiadi “della Rinascita” che si aprono oggi a Tokyo saranno le prime nella storia a tenersi senza spettatori. Al di là delle condizioni particolari legate alla pandemia, vale la pena di analizzare la narrazione che circonda la decisione di mantenere questo evento, che è stato concepito fin dall’inizio come un tentativo di redenzione dopo il disastro di Fukushima nel 2011.

Tranquilli: in questo articolo non faremo previsioni su Italia-Inghilterra, né congetture sulla strategia di Mancini o sulla forma fisica di Harry Kane. Invece, in preparazione alla resa dei conti di stasera, ritorniamo su alcuni dei principali eventi non sportivi che hanno avuto luogo durante quello che è stato probabilmente uno degli Europei più politici di sempre.

Andriy Shevchenko, stella del calcio internazionale e oggi allenatore della nazionale ucraina, è stato al centro delle ripetute crisi che hanno colpito lo spazio post-sovietico dalla dissoluzione dell’URSS. Da icona sportiva a politico fallito dopo la sua breve carriera con il partito Ukrajina – Vpered, si è spesso trovato scisso tra un’identità russa e una ucraina, in una situazione in cui il calcio conferma di essere il calcestruzzo delle identità nazionali europee.