Religione

Di fronte a Trump, Leone XIV sarà un papa contro l’americanismo

Europa
Lettura estesa

J. D. Vance e il suo entourage teologico-politico sono calati su Roma con una proposta e una minaccia.

Alberto Melloni firma uno spunto di dottrina per capire come e perché la Casa Bianca di Trump vuole prendere il controllo del conclave e cambiare la Chiesa.

A Roma, anche nei momenti di maggiore incertezza, il tempo non si sospende mai del tutto.

Mentre i fedeli pregano per la salute di Papa Francesco, nel più antico Stato del mondo si sta svolgendo un rituale politico ordinato. Ma questa volta le cose potrebbero andare in modo un po’ diverso.

Dal cuore del Vaticano, Alberto Melloni coglie un momento storico.

Dopo cinque anni di chiusura, un monumento francese ha riaperto le sue porte questo sabato 7 dicembre.

In piena crisi, con la Repubblica senza primo ministro e il Papa in visita in Corsica tra una settimana, qual è il significato politico di un gesto che è prima di tutto un rito liturgico?

Sulle nostre pagine, Jean-Benoît Poulle analizza un momento storico.

Oggi gli ucraini avrebbero dovuto festeggiare il Natale. Ma lo scorso luglio il presidente Zelensky ha emanato un decreto che sposta la data della festività al 25 dicembre. Le origini di questo gesto politico, che pone fine a un eccezionalismo spesso percepito come atavico e avvicina l’Ucraina all’Occidente, si trovano anche nella storia dei calendari. Jean-Benoît Poulle fa il punto della situazione.

Carlo Maria Martini, gesuita, biblista finissimo, cardinale e arcivescovo di Milano è tra i principali ispiratori della dottrina che ha difeso papa Francesco a Marsiglia: «L’immigrazione è davvero un’occasione storica per il futuro dell’Europa… un grande appello della Provvidenza per un nuovo modo di vivere». Riproponiamo questa visione cattolica che si oppone radicalmente a quella di matrice orbániana di «un’Europa bianca e cristiana».