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10 libri da leggere a dicembre del 2024

Europa

“Questo incontro attraverso le lingue ha un valore inestimabile”. Discorso di Martina Hefter, Premio Grand Continent 2024

Europa
Lettura estesa

5 romanzi.

5 lingue: francese, italiano, spagnolo, tedesco e polacco.

Una grande narrazione.

Dopo il “fenomeno letterario” Tomasz Różycki nel 2023, la suspense per il romanzo vincitore di quest’anno si concluderà il 6 dicembre – a 3.466 metri di altitudine.

Davanti al Monte Bianco, a 3466 metri d’altitudine, la giuria ha scelto di attribuire il Premio Grand Continent allo scrittore polacco Tomasz Różycki. Mentre la Polonia torna in Europa attraverso le urne e l’Unione vuole allargarsi, chiede di guardare più in là per capire che «il nostro grande continente è ancora più grande di quanto pensassimo»

Si accorciano le giornate, ma non i cataloghi degli editori. Per aiutarvi a navigare nel mare delle pubblicazioni di scienze sociali nelle diverse lingue europee, anche questo mese prepariamo per voi una selezione. Venti libri da non perdere

Nel 1972, Pier Paolo Pasolini comincia a scrivere Petrolio, che compare vent’anni dopo come opera postuma. In questo saggio, Dominique Saatdijan cerca di cogliere ciò che la concezione e la formalizzazione di questo testo ci dicono sull’intreccio, per Pasolini, tra poetica e politica. Nel suo cuore c’è una domanda: come confrontarsi alla verità?

Anche questo mese, per aiutarvi a navigare nel mare delle pubblicazioni di scienze sociali nelle diverse lingue europee, abbiamo selezionato i saggi da non perdere


Nova

Europa

Fino a sabato, pubblichiamo ogni giorno in anteprima brani tratti dai cinque romanzi finalisti del Premio Grand Continent, che saranno presentati domenica 18 dicembre a 3466 metri, nel cuore del massiccio del Monte Bianco. Oggi, vi proponiamo alcuni estratti del romanzo Nova di Fabio Bacá, un intreccio moderno in cui le certezze cerebrali di un neurochirurgo lucchese vengono sconvolte una dopo l’altra — fino alla catastrofe.

Nel suo ultimo libro Traduire Hitler (Héloïse d’Ormesson, 2022) , Olivier Mannoni rievoca l’immenso lavoro che ha dato origine a una nuova traduzione del Mein Kampf, realizzata in collaborazione con una équipe di storici diretta da Florent Brayard e Andreas Wirsching (Historiciser le mal, Fayard, 2019).