Sebbene gli europei esportino relativamente poche armi e attrezzature militari verso Israele (la Francia, secondo esportatore mondiale, non vende armi a Gerusalemme dal 1998), negli ultimi anni hanno notevolmente aumentato le importazioni da Israele. La quota dell’Europa nelle esportazioni di armi israeliane è passata dal 35% nel 2023 al 54% lo scorso anno (pari a quasi 8 miliardi di dollari), mentre il valore totale delle esportazioni è più che raddoppiato in cinque anni, raggiungendo quasi 15 miliardi di dollari lo scorso anno.
- Il ministero della Difesa israeliano osserva in un comunicato che, dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, «le comprovate prestazioni dei sistemi israeliani sul campo di battaglia hanno stimolato la forte domanda internazionale di tecnologia di difesa israeliana» 1.
- I paesi europei acquistano in particolare sistemi di difesa antiaerea, missili e razzi dai produttori israeliani (48% dei contratti).
- I veicoli blindati, i satelliti, i sistemi spaziali, i radar e gli strumenti di guerra elettronica hanno rappresentato invece un quarto (25%) delle esportazioni israeliane lo scorso anno.
Il valore degli ordini nel settore della difesa antiaerea effettuati presso aziende israeliane è destinato ad aumentare notevolmente nei prossimi anni, mentre i membri della NATO dovrebbero concordare di aumentare la spesa per la difesa al 5% del PIL in occasione del vertice annuale dell’Alleanza, il 24 e 25 giugno.
- Questo aumento si tradurrà in particolare in un potenziamento delle capacità di difesa antiaerea, settore in cui l’esperienza israeliana è ampiamente riconosciuta.
- Durante una riunione dei ministri della Difesa della NATO che si tiene oggi, giovedì 5 giugno, a Bruxelles, i vertici dell’Alleanza dovrebbero chiedere ai membri europei di quintuplicare le loro capacità di difesa aerea terrestre, secondo fonti vicine al dossier 2.
- Nell’autunno del 2022, Berlino aveva annunciato il lancio dell’iniziativa European Sky Shield, che oggi riunisce 24 paesi europei. L’anno successivo, la Germania ha firmato un contratto da 4 miliardi di dollari – il più importante nella storia israeliana – per l’acquisto del sistema di difesa aerea Arrow 3.
Questa iniziativa mira a creare un sistema europeo di difesa aerea e antimissile attraverso l’acquisto congiunto di attrezzature di difesa da parte dei paesi europei. Tuttavia, per il momento, si basa principalmente su sistemi israeliani e statunitensi.
La posizione dell’Unione nei confronti di Gerusalemme si è inasprita nelle ultime settimane, poiché il blocco degli aiuti e delle forniture alimentari nella Striscia di Gaza da parte di Israele aumenta notevolmente il rischio di carestia.
- Il 20 maggio Kaja Kallas ha annunciato l’avvio di una procedura di riesame dell’articolo 2 dell’accordo di associazione Unione-Israele, richiesta da diversi mesi in particolare dalla Spagna e dall’Irlanda e, più recentemente, dai Paesi Bassi.
- Il giorno prima, Canada, Regno Unito e Francia avevano pubblicato una dichiarazione congiunta in cui chiedevano al governo israeliano di «cessare le operazioni militari a Gaza e consentire immediatamente l’ingresso degli aiuti umanitari».
- Dal 17 al 20 giugno, Parigi e Riyadh organizzeranno congiuntamente una conferenza a New York volta a «portare avanti» la soluzione dei due Stati. In tale occasione, diversi paesi europei, tra cui la Francia, potrebbero annunciare il riconoscimento dello Stato palestinese.
Note
- בפעם הרביעית ברציפות: נשבר שיא הייצוא הביטחוני של מדינת ישראל, Ministero della Difesa israeliano, 4 giugno 2025.
- Michael Nienaber e Andrea Palasciano, «NATO Is Pushing Europeans for Fivefold Boost to Air Defenses», Bloomberg, 3 giugno 2025.