La Germania è di gran lunga il primo esportatore europeo negli Stati Uniti: lo scorso anno le aziende tedesche hanno esportato negli Stati Uniti beni per un valore di quasi 158 miliardi di euro. Seguono l’Italia (67 miliardi di euro), l’Irlanda (51 miliardi di euro) e la Francia (44 miliardi di euro).
- Se Donald Trump, una volta insediatosi a gennaio, dovesse introdurre dazi indiscriminati su tutti i Paesi che esportano merci negli Stati Uniti, sarebbero proprio questi ultimi a essere maggiormente colpiti all’interno dell’UE.
- Ad oggi, il Presidente eletto non ha ancora proposto chiaramente il livello dei dazi che vorrebbe introdurre, né specificato quali categorie di beni sarebbe eventualmente impattati da dazi più elevati.
La Germania è particolarmente dipendente dal mercato statunitense per le sue esportazioni: l’istituto Ifo stima che le esportazioni tedesche verso gli Stati Uniti potrebbero diminuire del 14,9% (dopo l’introduzione di dazi), sancendo un calo di 23,5 miliardi di euro. Le esportazioni di automobili sarebbero particolarmente colpite, con un calo del 32%, e fino al 35% per i prodotti farmaceutici 1.
- Secondo le stime di Allianz Trade, uno scenario di “guerra commerciale contenuta” (con tariffe del 25% sulle merci cinesi e del 5% per il resto del mondo) causerebbe una perdita di 135 miliardi di dollari nelle esportazioni globali 2.
- Uno scenario di “guerra commerciale totale” (con tariffe universali del 10% e del 60% sulle esportazioni cinesi, come annunciato da Trump in diverse occasioni) comporterebbe una perdita globale stimata di 510 miliardi di dollari, pari al valore totale delle esportazioni europee negli Stati Uniti.
- Secondo le stime della Commissione, una tariffa universale del 10% potrebbe comportare per l’UE un calo di circa il 30% del valore delle esportazioni europee negli Stati Uniti 3.
- In termini di crescita, una simile aliquota potrebbe comportare un calo del PIL dell’Eurozona compreso tra 1,2 e 1,7 punti percentuali, nell’ipotesi che le tariffe vengano applicate nel corso del 2025.
Contrariamente a quanto sostenuto da Trump durante la campagna elettorale, le tariffe universali danneggerebbero i consumatori americani aumentando artificialmente il prezzo delle importazioni. Inoltre, poiché gli effetti redistributivi tendono a essere regressivi, il costo ricadrebbe più pesantemente sulle famiglie a basso reddito.
Note
- ifo Institute / EconPol Europe: Germany’s US exports could fall by 14.9% if Trump is re-elected, Ifo Institute, 23 settembre 2024.
- Alex Irwin-Hunt, “Europe faces up to Trump tariffs impact“, fDi Intelligence, 11 novembre 2024.
- Bill Diviney, What Trump tariffs would mean for Europe, ABN AMRO, 28 agosto 2024.