Venerdì 13 giugno alle ore 20:00 (ora di Parigi), circa quindici ore dopo l’inizio dell’operazione Am Kalavi, circa sessanta paesi hanno reagito pubblicamente all’attacco israeliano contro l’Iran.

  • Quasi tutti i paesi della regione hanno condannato con forza gli attacchi dell’esercito israeliano (Oman, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Egitto, Qatar, Bahrein, Turchia, Libano, Giordania, Iraq), denunciando un’“aggressione” che contribuirà ad esacerbare ulteriormente le tensioni regionali.
  • Per il momento, le diplomazie siriana e yemenita non hanno pubblicato alcun comunicato. Il giorno prima dell’attacco israeliano, Damasco aveva tuttavia condannato una nuova incursione dell’esercito israeliano nel sud della Siria e denunciato una “flagrante violazione” della sovranità del Paese.

In Europa, la posizione della maggioranza dei paesi è quella di invitare alla distensione e/o fornire raccomandazioni ai propri cittadini che si trovano in Medio Oriente.

  • Danimarca, Italia, Finlandia, Irlanda, Croazia, Paesi Bassi, Slovacchia, Regno Unito… hanno espresso preoccupazione per il rischio che l’attacco israeliano comporta per la stabilità regionale, senza tuttavia accusare direttamente Netanyahu.
  • Solo cinque paesi hanno manifestato il loro sostegno a Gerusalemme, richiamandosi in particolare al “diritto di Israele a difendersi” e accusando l’Iran di proseguire il suo programma nucleare nonostante la violazione dei suoi obblighi in materia di non proliferazione sottolineata il giorno prima dall’AIEA. Si tratta di Francia, Germania, Stati Uniti, Paraguay e Repubblica Ceca.
  • Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot – così come il presidente Emmanuel Macron – ha quindi “ribadito il diritto di Israele a difendersi da qualsiasi attacco” 1, mentre il suo omologo ceco Jan Lipavský ha dichiarato che l’attacco israeliano costituisce “una reazione ragionevole alla potenziale minaccia di una bomba nucleare” 2.
  • Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha ribadito in mattinata «che Israele ha il diritto di difendere la propria esistenza e la sicurezza dei propri cittadini», invitando entrambe le parti “ad astenersi da qualsiasi misura che possa portare a una nuova escalation e destabilizzare l’intera regione”.
  • Donald Trump ha minacciato su Truth Social la Guida Suprema iraniana di accettare un accordo sul nucleare «prima che non rimanga più nulla» e lo ha intimato a «salvare ciò che un tempo era conosciuto come l’Impero iraniano […] AGITE PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI».
  • Diversi paesi che hanno condannato l’attacco di Israele hanno sottolineato che esso costituisce una violazione della sovranità dell’Iran e del diritto internazionale. Tra questi figurano il Brasile, il Pakistan, l’Algeria e la Malesia.

Questa mappa verrà aggiornata regolarmente nelle prossime ore. Se desiderate comunicarci reazioni ufficiali che non abbiamo ancora preso in considerazione, potete contattarci all’indirizzo contact[at]legrandcontinent.eu.