Negli ultimi anni, tutti i sondaggi d’opinione condotti su scala globale mostravano una percezione generalmente positiva degli Stati Uniti nella maggior parte del mondo. La Cina, sebbene sempre più popolare soprattutto nel Sud globale, veniva costantemente relegata al secondo o addirittura al terzo posto tra le «grandi potenze» considerate (di solito Stati Uniti, Cina, India, Russia, Europa).

Dalla ritorno al potere di Donald Trump lo scorso gennaio, questo equilibrio si è invertito.

  • La media dei sondaggi settimanali raccolti dalla società americana Morning Consult indica che, dal 10 marzo 2025, la Cina gode di un’immagine più positiva rispetto agli Stati Uniti su scala globale.
  • L’insediamento di Trump ha segnato l’inizio di un periodo di deterioramento della popolarità di Washington in tutti i Paesi sondati, con un’unica eccezione: la Russia 1.

L’immagine degli Stati Uniti ha cominciato a deteriorarsi fin dal 1° gennaio 2025, ma questa tendenza si è accelerata dopo l’annuncio di Donald Trump, il 2 aprile, dell’imposizione di «dazi reciproci» su gran parte del mondo. Sebbene la sospensione temporanea di questi dazi, avvenuta il 9 aprile, abbia portato a una ripresa — suggerendo che l’opinione pubblica rimane fluida —, l’immagine della Cina si trova invece in una tendenza al rialzo relativamente stabile dall’inizio del 2023.

  • L’annuncio della fine di gran parte degli aiuti allo sviluppo, la guerra condotta dall’amministrazione contro studenti, accademici stranieri e turisti, così come l’umiliazione da parte del presidente americano di leader stranieri nello Studio Ovale, sembrano contribuire alla formazione di una tendenza di fondo.
  • Ritirando gli Stati Uniti da diverse organizzazioni internazionali come il Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Accordo di Parigi sul clima, Trump ha anche permesso alla Cina di accrescere il suo ruolo nel sistema multilaterale.
  • Martedì 20 maggio, Pechino ha annunciato di aumentare il suo contributo finanziario all’OMS — il cui budget è stato ridotto a seguito della fine del finanziamento americano — di ulteriori 500 milioni di dollari nei prossimi cinque anni 2.
  • Parallelamente, il ritiro di Washington dal Fondo Loss and Damage— un meccanismo creato nel 2022 che dovrebbe iniziare a finanziare progetti già da quest’anno — e da altre iniziative climatiche crea inoltre uno spazio ulteriore in cui Pechino si inserisce per aumentare il suo sostegno alla transizione energetica, in particolare nel Sud-est asiatico 3.

Le numerose misure adottate dall’amministrazione Trump dal 20 gennaio hanno già contribuito a un calo del turismo: il numero di visitatori internazionali provenienti da fuori del Nord America diretti negli Stati Uniti è diminuito dell’11,6 % a marzo rispetto al 2024. Alcuni Paesi, come il Regno Unito, hanno invece registrato un aumento record delle richieste di visti e di cittadinanza provenienti dagli Stati Uniti 4.

Note
  1. Jason McMann, Make China Great Again? How U.S. Retrenchment Benefits Beijing, Morning Consult, 13 mai 2025.
  2. «China to give $500 million to WHO in next 5 years, official says», Reuters, 20 mai 2025.
  3. Christian Shepherd, «Trump has cut global climate finance. China is more than happy to step in.», The Washington Post, 4 mai 2025.
  4. Edward Helmore, «Record number of Americans seeking UK residency, says Home Office», The Guardian, 24 mai 2025.