La nuova Commissione di Ursula von der Leyen è stata confermata dal voto del Parlamento europeo di oggi, mercoledì 27 novembre, con il più basso livello di sostegno parlamentare della storia.

  • In termini percentuali, la Commissione von der Leyen II ha ottenuto l’approvazione di appena il 54% dei deputati presenti, con 370 voti a favore, 282 contrari e 36 astensioni.
  • La Presidente della Commissione ha perso 31 voti rispetto all’ultima votazione di luglio, quando la sua candidatura era stata approvata dal Parlamento con 401 voti.
  • La strategia di allargamento, che includerebbe i Conservatori, i Progressisti, i Verdi e anche gli eurodeputati italiani di Giorgia Meloni, sta acuendo le tensioni tra i gruppi.

La strategia del capogruppo del Partito Popolare Europeo (PPE), Manfred Weber, è stata quella di allargare l’arco parlamentare ai deputati di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che fa parte del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR). Tuttavia, questa apertura ha creato forti tensioni con i Progressisti e i Verdi.

  • Se escludiamo i Patrioti per l’Europa (PfE), l’Europa delle Nazioni Sovrane (ENS) e la Sinistra (GUE/NGL) – che hanno tutti votato contro la Commissione – nessun gruppo ha votato in maniera compatta a favore del Collegio.
  • I membri della delegazione spagnola del PPE hanno votato contro la nuova Commissione per protestare contro la nomina di Teresa Ribera al portafoglio della concorrenza.
  • La delegazione francese del PPE, invece, ha votato a favore della Commissione, pur dichiarando di voler “dare una possibilità al Collegio dei Commissari senza pertanto dargli carta bianca”.

Una fonte parlamentare ha dichiarato a Il Grand Continent che si tratta di una strategia rischiosa: “La presidente conta su più gruppi politici, ma non riesce a ottenere il consenso di nessuno. Tuttavia, il potere reale che esercita resta enorme e i leader in Consiglio la sostengono”.

Ursula von der Leyen ha dovuto eseguire un delicato gioco di equilibri in vista del suo secondo mandato.

  • Il Presidente della Commissione ha nominato Raffaele Fitto, un pupillo di Giorgia Meloni, ad una vicepresidenza esecutiva.
  • Ha inoltre nominato la socialista Teresa Ribera, sostenuta dal primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, criticata dai conservatori per le sue politiche climatiche “troppo ideologiche”.

Una fonte parlamentare simpatizzante di von der Leyen ha dichiarato a Il Grand Continent che il voto ha semplicemente “rispecchiato i risultati delle elezioni europee”, in cui il blocco di destra ha ottenuto il suo punteggio più alto mentre i partiti verdi sono crollati nella maggior parte dei Paesi.

  • Nel suo discorso di apertura al Parlamento europeo di Strasburgo, von der Leyen ha dichiarato che la sua Commissione presenterà entro i primi 100 giorni un nuovo Patto per l’industria pulita, basato sul rapporto Draghi. La Presidente ha insistito sul fatto che la competitività economica e la difesa europea saranno le sue principali priorità.

A seguito del voto odierno, la nuova Commissione entrerà in carica, come previsto, il 1° dicembre. Il Collegio dei Commissari si riunirà per la prima volta il 4 dicembre.