Quest’anno, i sette swing states (la Pennsylvania, la Carolina del Nord, la Georgia, il Michigan, il Wisconsin, il Nevada e l’Arizona) rappresentano 93 elettori, ovvero il 17,3% del Collegio elettorale. Per ottenere la maggioranza degli elettori, Harris ha bisogno di almeno 45 di questi voti.

1 – Harris vince i tre Stati della rust belt: Wisconsin, Michigan, Pennsylvania

Il primo scenario per una vittoria di Kamala Harris è la conquista dei tre Stati del rust belt nel nord-est del Paese, i più probabili per lei in questo ciclo. Se la candidata ci riuscisse, raggiungerebbe di un nulla la soglia dei 270 elettori necessari per vincere le elezioni presidenziali. Di questi tre Stati, la Pennsylvania sarà probabilmente quello più combattuto.

  • Nel 2016, durante le prime elezioni presidenziali alle quali partecipò Donald Trump, gli aggregatori di sondaggi FiveThirtyEight e RealClearPolitics sovrastimarono la performance di Hillary Clinton in Pennsylvania di 5,92 punti. 
  • Quattro anni dopo, gli stessi istituti avevano sovrastimato anche la performance di Joe Biden di 3,39 punti, ma il candidato democratico era riuscito comunque a vincere la Pennsylvania di 1,16 punti su Donald Trump.
  • Secondo il modello statistico di Nate Silver, nonostante un vantaggio di soli 0,6 punti nei sondaggi, la probabilità che Trump vinca la Pennsylvania è del 57,1% – contro il 42,9% di Harris.

2 – Harris ripete lo scenario di vittoria di Joe Biden del 2020

Se riuscisse a conquistare gli stessi Stati di Joe Biden nelle elezioni precedenti (cioè 6 swing states su 7, con la sola Carolina del Nord vinta da Trump con 1,35 punti di vantaggio), Kamala Harris vincerebbe con 303 voti elettorali, contro i 235 di Trump.

  • Questo scenario è il meno probabile. Mentre la candidata democratica sembra in grado di vincere gli Stati della rust belt e potenzialmente uno Stato della sun belt (il più plausibile in questa fase è il Nevada), la probabilità che ripeta lo scenario di vittoria di Biden è dello 0,7% – sulla base di 40.000 simulazioni.
  • Questo scenario potrebbe tuttavia diventare realtà se quest’anno i sondaggi si sbagliassero con lo stesso margine di errore con cui avevano predetto le elezioni di medio termine del 2022.
  • A differenza del 2016 e del 2020, quando Trump è stato sottovalutato dalla maggior parte dei sondaggi, due anni fa è stata la performance dei Democratici a essere sottovalutata.

3 – Harris vince i 4 Stati della Sun Belt

Sebbene questo scenario non sembri impossibile, dato il margine di errore dei 4 Stati interessati (Arizona, Nevada, Georgia e North Carolina), è comunque altamente improbabile. Vincendo questi quattro Stati, Harris otterrebbe una stretta maggioranza di 275 elettori nel Collegio Elettorale.

Uno scenario di vittoria di questo tipo significherebbe che la candidata democratica sarebbe riuscita a mantenere un vantaggio in Arizona e Georgia, dove il momentum ha tendenzialmente favorito i democratici negli ultimi anni, ottenendo una performance inaspettata invece nell’Arizona, dove Trump gode attualmente di un vantaggio di 2,3 punti.