Il 1° febbraio 2021, l’esercito birmano – guidato dal generale Min Aung Hlaing, comandante in capo delle forze armate e primo ministro de facto dall’agosto 2021 – ha preso il potere nel Paese con la forza. Il colpo di Stato ha posto fine a un periodo di transizione democratica iniziato nel 2015 con la vittoria della Lega nazionale per la democrazia (LND) di Aung San Suu Kyi alle elezioni parlamentari di novembre.

A partire da allora, il popolo birmano vive in uno stato di emergenza permanente, prorogato per cinque volte dalla giunta1.

  • Nel 2021, i militari hanno giustificato la loro presa di potere con presunti “massicci brogli elettorali” durante le elezioni del 2020, vinte dalla Lega Nazionale per la Democrazia (LND) – accuse smentite da osservatori indipendenti2.
  • Lo stato di emergenza ancora in vigore da allora ha impedito lo svolgimento di elezioni nel Paese, nonostante le promesse della giunta.

Tuttavia, dall’autunno del 2023 l’equilibrio di potere si è notevolmente spostato, poiché le milizie e altri movimenti che si oppongono alla giunta hanno ottenuto diverse vittorie militari significative. Secondo il Myanmar Peace Monitor, almeno 35 città sono state perse dal governo dal lancio dell’Operazione 1027 a ottobre, con un conseguente aumento delle richieste di sostituzione del generale Min Aung Hlaing3.

  • L’Operazione 1027 – che prende il nome dalla data del suo lancio (27 ottobre) – è condotta dall’Alleanza delle Tre Confraternite, una coalizione di tre eserciti etnici: l’Esercito dell’Arakan (il vecchio nome dello Stato di Rakhine, nel sud-ovest), l’Esercito dell’Alleanza Nazionale Democratica del Myanmar e l’Esercito di Liberazione Nazionale Ta’ang.
  • L’operazione ha portato all’avanzata della coalizione nell’area autogestita di Kokang, nel nord-est del Paese, contro la giunta, che da allora ha subito diverse sconfitte consecutive e numerose perdite.
  • Sebbene sia improbabile che questa operazione porti alla fine del regime militare nel breve periodo – la giunta controlla ancora la maggior parte del Paese e la capitale Naypyidaw – ha comunque creato un clima che il governo birmano di unità nazionale (NUG) considera favorevole per proporre una roadmap per una transizione democratica del potere4.

Sebbene non esista un’alleanza formale tra il governo birmano di unità nazionale e l’Alleanza delle Tre Fratellanze, il governo in esilio ha formato un comitato per sostenere la cooperazione con la coalizione armata nella pianificazione di attacchi contro la giunta e nella fornitura di armi e assistenza. Una delle chiavi per la transizione democratica auspicata dal NUG potrebbe arrivare dall’esterno del Paese, in particolare dalla Cina, che ha dato il suo tacito assenso all’operazione 1027, secondo Yun Sun, co-direttore del programma per l’Asia orientale dello Stimson Center5.

Note
  1. Lo stato di emergenza è stato prorogato per altri sei mesi mercoledì 31 gennaio 2024: Francesca Regalado et Gwen Robinson, « Myanmar extends state of emergency for another six months », Nikkei Asia, 31 Gennaio 2024.
  2. Grant Peck, « Election watchdog says no credible proof of Myanmar fraud », Associated Press, 17 Maggio 2021.
  3. « Three years after coup, Myanmar junta chief under unprecedented pressure », Reuters, 31 Gennaio 2024.
  4. Pubblicazione del NUG su X (Twitter), 31 Gennaio 2024.
  5. Rebecca Ratcliffe, « Three years on from Myanmar’s military coup, the junta is struggling to assert control », The Guardian, 30 Gennaio 2024.