Il Forum delle Nuove vie della seta 2023 è il terzo e celebra i dieci anni del lancio dell’iniziativa.

  • Dall’anno della pandemia, il numero di nuovi Paesi che aderiscono all’iniziativa è diminuito drasticamente. L’Afghanistan è stato l’unico Paese ad aderire alle Nuove Vie della Seta nel 2023. Anche l’ammontare dei prestiti concessi nell’ambito dell’iniziativa è in forte calo, sullo sfondo del rallentamento dell’economia cinese.
  • Il Forum si svolge nel mezzo di una sequenza chiave di negoziati internazionali sul tema degli investimenti e dei finanziamenti per le economie emergenti e i Paesi a basso reddito, che culmineranno nella COP 28, che si aprirà il 30 novembre. 
  • Il Forum di Pechino arriva una settimana dopo gli incontri autunnali del FMI e della Banca Mondiale a Marrakech, che si sono concentrati sulla crisi del debito nei Paesi a basso reddito e nelle economie emergenti. 
  • La Cina deteneva il 62,1% del debito bilaterale esterno totale dei Paesi africani nel 2020. Il debito cinese – e i lunghi processi di negoziazione ad esso associati – è al centro di recenti casi di ristrutturazione del debito sovrano, compresi quelli dello Zambia e dello Sri Lanka. Il Presidente dello Sri Lanka, Ranil Wickremesinghe, ha partecipato personalmente al Forum.
  • Il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán si è recato a Pechino; è l’unico leader dell’Unione Europea ad aver partecipato al Forum. 
  • La visita di Viktor Orbán al Forum è stata tanto più notevole in quanto è stata un’opportunità per il Primo Ministro ungherese di incontrare Vladimir Putin e di mostrare la sua vicinanza al Presidente russo. Secondo una citazione riportata dall’agenzia di stampa russa, Orbán ha dichiarato che l’Ungheria «non ha mai cercato il contrasto con la Russia».
  • Xi Jinping ha anche accolto a Pechino il Presidente serbo Aleksandar Vučic, un altro leader europeo che ha sottolineato la sua vicinanza alla Russia. 
  • Tra i Paesi UE, l’italia, unico membro del G7 ad aver aderito all’iniziativa, ha lasciato intendere che non rinnoverà il memorandum d’intesa con la Cina. Il Governo italiano deve annunciare la sua decisione di ritirarsi entro il 23 dicembre di quest’anno.