Il bilancio umano :
- Le autorità israeliane hanno confermato che almeno 200 israeliani sono stati uccisi, così come almeno 230 palestinesi.
- Almeno 1.000 israeliani e 1.600 palestinesi sono rimasti feriti.
- Non sono state fornite cifre ufficiali sul numero di ostaggi, ma l’esercito israeliano ha confermato che Hamas ha preso in ostaggio civili e soldati israeliani e li ha portati a Gaza. Sui social network, numerosi video, alcuni privi di fonti, riportano una situazione caotica in alcune aree e la presa di controllo di alcune postazioni da parte di Hamas.
- Si dice anche che siano in corso due prese di ostaggi in due villaggi israeliani vicini al confine. Hamas, da parte sua, sostiene di aver catturato diverse decine di israeliani.
Lo sviluppo militare, ora per ora:
- Dalle 6.30 (5.30 ora di Roma) sono stati lanciati razzi da vari punti della Striscia di Gaza. Testimoni citati da Reuters hanno detto di aver sentito il rumore di scontri armati lungo la linea di separazione tra la Striscia di Gaza e Israele. Le autorità israeliane stimano che siano stati lanciati circa 2.200 razzi verso Israele. Hamas ha indicato una cifra di 5.000 razzi. A titolo di confronto, durante la guerra del 2014, durata 50 giorni, sono stati lanciati circa 4.000 razzi da Gaza. Sotto l’intensità degli attacchi, Iron Dome sembra essere saturo.
- L’invasione di terra è iniziata intorno alle 7.30 (6.30 ora di Roma), quando Hamas ha utilizzato dei bulldozer per demolire parti del muro di confine tra Gaza e Israele, con alcuni terroristi che hanno utilizzato dei parapendii.
- Israele si è vendicato con attacchi aerei contro Gaza. Dall’inizio dell’attacco sono stati uccisi più di 150 israeliani e almeno 198 palestinesi.
- Intorno alle 20.00 (19.00 ora di Roma), un’altra pioggia di razzi ha colpito la città di Tel Aviv.
Il contesto interno :
- Lo stato di sorpresa e di abbattimento è evidente. Gli israeliani sono abituati a sirene e minacce di bombe. Ma questa volta, Hamas li ha colti di sorpresa, disorientando un’intera società. Sulle nostre colonne Milàn Czerny ce ne parla da un rifugio
- «Cittadini israeliani, siamo in guerra — questa non è un’operazione, questa non è un’escalation — noi siamo in guerra», ha dichiarato Benjamin Netanyahu in un video
- Di fronte allo sbalordimento della popolazione, il portavoce dell’IDF, il tenente colonnello Richard Hecht, ha dichiarato alla CNN che «decine di migliaia» di riservisti israeliani sono stati chiamati come rinforzi, aggiungendo che spera che «non ci siano più terroristi vivi in Israele» entro la fine della giornata.
- Nel corso della giornata non sono mancate le analogie storiche: un ex portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato che si tratta di «un momento come Pearl Harbor per Israele». L’analogia storica con la Guerra dello Yom Kippur è anche un riferimento storico più diretto, poiché l’attacco di questa mattina arriva 50 anni e un giorno dopo l’inizio del conflitto nel 1973 da parte di Egitto e Siria. La grande falla nella sicurezza che ha permesso questa offensiva – soprattutto considerando che l’intelligence è il fiore all’occhiello della difesa israeliana – ricorda anche lo shock che l’undici settembre ha avuto sull’apparato di sicurezza americano.
- Il Likud, il partito del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, ha proposto a Benny Gantz (Unità Nazionale) e al leader dell’opposizione, Yair Lapid, di entrare in un «governo di emergenza allargato». Il presidente di Unità Nazionale, Benny Gantz, ha incontrato il Primo Ministro Benjamin Netanyahu sabato, occasione in cui è stato sollevato il tema della formazione di un governo di emergenza.
Come ci ha spiegato Azar Gat questa mattina, il Primo Ministro israeliano cercherà di riunire il Paese e l’opposizione attorno alla bandiera, in vista di una grande operazione di terra a Gaza. Questa ipotesi sembra essere stata confermata questa sera dall’ultima dichiarazione del Ministro della Difesa israeliano. Resta da vedere se Israele prevede, al termine di questa operazione, un’occupazione totale di Gaza, sul modello esistente prima del 2005.