Oggi alle 10 Giorgia Meloni ha giurato come Presidente del Consiglio, prima donna della storia d’Italia. Con lei hanno giurato i 24 ministri del futuro governo. Dopo aver accettato senza riserve l’incarico di formare un governo dal Presidente della Repubblica, nella serata di ieri si sono scoperti i nomi dei futuri ministri. 

Nomi che rispecchiano gli equilibri all’interno della coalizione detta di “centro-destra”, con una buona quota di esponenti di Lega e Forza Italia – che rispettivamente, esprimeranno i due vicepremier, Salvini e Tajani. 

  • Tuttavia, l’armonia di facciata e la rapidità nella formazione del governo non sono da leggersi come sinonimi di un’assenza di conflittualità tra Fratelli d’Italia e la sua leader e gli altri membri della coalizione. 

Nell’ultima settimana, Silvio Berlusconi ha agitato assai le acque, prima durante l’elezione del presidente del Senato, e in seguito dopo la diffusione di audio dove esponeva la sua posizione sulla guerra in Ucraina, apertamente filorussa, fino ad arrivare a millantare amicizia personale e scambi di doni direttamente con Vladimir Putin. 

Tuttavia, tutto ciò non ha impedito al suo partito, Forza Italia, di ottenere la Farnesina con Tajani, soprattutto in virtù dei contatti e dei trascorsi istituzionali europei di quest’ultimo. 

  • Il tema della continuità istituzionale è uno dei punti di questo governo, incarnato specialmente nella figura di Giancarlo Giorgetti, già ministro dello sviluppo economico con Draghi e ora ministro all’economia. 
  • La tesi secondo cui Meloni cercherà di fondere sovranismo e tecnocrazia sembra, per il momento, corretta, anche se dovrà essere confermata dalla sua pratica di governo e da come gestirà il potere. 

Se quindi un nuovo governo è sul punto di insediarsi a Roma, appena qualche giorno prima della visita del presidente francese Macron alla Città Eterna, ieri è stato l’ultimo giorno di servizio di Mario Draghi, che ha partecipato a un Consiglio europeo dove ha ricevuto un addio da re.

La notizia della formazione del governo Meloni è certamente buona per le destre europee, in difficoltà in Inghilterra ma che anche in Svezia hanno da poco iniziato una nuova avventura di governo. 

  • Se sono stati definiti i posti più visibili del nuovo governo (pur con qualche difficoltà), la riorganizzazione del potere in Italia non è che iniziata.
  • Successivamente sarà l’ora degli alti funzionari e dei burocrati necessari a far funzionare la macchina dello stato 
  • Per saperne di più su questi profili e su quelli di molti dei nuovi ministri, diversi provenienti dal cerchio magico di Meloni, non possiamo che reindirizzarvi verso questo studio molto approfondito sugli uomini che percorreranno i corridoi del potere romani, a firma di David Allegranti e Francesco Maselli.