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Apple presenta domani, lunedì 9 settembre, il suo sedicesimo iPhone, poche ore prima che Huawei sveli i suoi ultimi smartphone. Mentre il produttore cinese guadagna quote di mercato, Amsterdam ha annunciato venerdì 6 nuove misure per limitare l’esportazione in Cina di macchine per l’industria dei semiconduttori costruite dall’ammiraglia olandese ASML.

Non c’è alcuna distensione nella guerra dei capitalismi politici tra Stati Uniti e Cina. Questa settimana, Gina Raimondo, segretario al Commercio, ha tenuto un discorso molto aggressivo in cui ha illustrato la sua dottrina sulla protezione della conoscenza e della tecnologia americana nello scontro con la Cina. l’idea di fondo è che questa sia «la più grande minaccia» che gli Stati Uniti abbiano mai affrontato. Da leggere per capire le ambizioni e i paradossi della nuova strategia statunitense.

Pechino ha un piano per l’Europa.

Sulla scia di Xi Jinping, Liu Jianchao adotta una retorica destinata a presentare la Cina come un impero benevolo. Ripercorrendo la modernizzazione del Paese negli ultimi quarant’anni, tesse le lodi della Francia e dell’Europa per insistere sulle possibili convergenze con la Cina e opporsi al meglio al decoupling euro-cinese. Un inedito da leggere

Tra i paesi più piccoli dell’OCSE e dell’UE, l’Estonia è anche il più avanzato nel campo dell’istruzione. Per capire le ragioni di questo successo, abbiamo parlato con Kristina Kallas, ministra dell’Istruzione, che ci ha descritto come il sistema scolastico sia parte di una riflessione più ampia sulla composizione politica e sociale del suo paese – e sul suo ruolo in Europa. In un momento in cui viene sollevata la questione dell’allargamento all’Ucraina, l’Estonia potrebbe rappresentare un modello?

L’oscillare dell’attenzione strategica degli Stati Uniti tra diversi teatri regionali, dall’Europa all’Asia, passando per il Medio Oriente, non è un gioco a somma zero. Le conseguenze delle scelte di non intervento degli Stati Uniti si faranno sentire in maniera sempre più estesa nei nostri anni Venti, mettendo il Paese davanti a un dilemma che culminerà nelle elezioni presidenziali del 2024.