Americhe

Lettura estesa

Donald Trump potrebbe essere il prossimo Presidente degli Stati Uniti. Ma concentrandoci troppo su di lui, finiamo per sottovalutare l’evoluzione del Partito Repubblicano: Trump non è la causa, ma il sintomo, della trasformazione del partito negli ultimi quattro decenni. In questa lunga intervista, Julian Zelizer, professore a Princeton, dipinge il quadro di un paese fratturato. Fino a che punto?

Non c’è alcuna distensione nella guerra dei capitalismi politici tra Stati Uniti e Cina. Questa settimana, Gina Raimondo, segretario al Commercio, ha tenuto un discorso molto aggressivo in cui ha illustrato la sua dottrina sulla protezione della conoscenza e della tecnologia americana nello scontro con la Cina. l’idea di fondo è che questa sia «la più grande minaccia» che gli Stati Uniti abbiano mai affrontato. Da leggere per capire le ambizioni e i paradossi della nuova strategia statunitense.

Ieri Volodymyr Zelensky non si è presentato al Congresso degli Stati Uniti, dove avrebbe dovuto tenere un discorso. Il Presidente ucraino ha perso un’occasione storica, in un momento in cui il sostegno di una parte dell’opinione pubblica americana sta diminuendo? Questo studio approfondito illustra le conseguenze di un ritiro anche parziale degli Stati Uniti, per l’Ucraina ovviamente, ma anche per l’Europa. Mentre si disegna la possibilità di un ritorno al potere di Trump, l’Unione Europea deve prendere in mano la propria sicurezza più di quanto abbia mai fatto. Una lettura essenziale.

L’ex presidente ecuadoriano Rafael Correa è rifugiato politico in Belgio dal 2021. In una lunga intervista, ripercorre le recenti elezioni presidenziali in Ecuador, gli attacchi rivolti e ai suoi sostenitori politici e, più in generale, il panorama politico in America Latina, a poche settimane dal terremoto Milei. Facciamo il punto della situazione e guardiamo al futuro di un continente nel pieno dell’interregno.

L’irruzione di Milei nella politica argentina è stata brutale quanto le sue parole. Nel giro di pochi anni, il paleolibertario ha conquistato settori crescenti della società, rompendo la logica bipartitica che ha finora prevalso in Argentina. In uno studio dettagliato, completo di 4 grafici, Gabriel Vommaro decifra la sociologia di una sorpresa elettorale che potrebbe cambiare il panorama politico in America Latina.

L’elezione di Milei è storica. Per la prima volta un autoproclamato libertario è alla testa di una grande democrazia. John Tomasi e Matt Zwolinski, specialisti della questione, ripercorrono la storia del libertarismo, dalla metà dell’Ottocento ai giorni giorni. Con una domanda di fondo: come si fa a governare quando si vuole abbattere lo Stato?

L’oscillare dell’attenzione strategica degli Stati Uniti tra diversi teatri regionali, dall’Europa all’Asia, passando per il Medio Oriente, non è un gioco a somma zero. Le conseguenze delle scelte di non intervento degli Stati Uniti si faranno sentire in maniera sempre più estesa nei nostri anni Venti, mettendo il Paese davanti a un dilemma che culminerà nelle elezioni presidenziali del 2024.

L’Internazionale reazionaria ha un piano. Il suo metodo? La politica estera complottista. Il suo fronte? L’Argentina, dove il reazionario Javier Milei ha appena vinto le elezioni presidenziali contro il peronista Sergio Massa. Bernabé Malacalza e Juan Gabriel Tokatlian illustrano la preoccupante svolta diplomatica che Buenos Aires potrebbe prendere con Milei al potere.