Americhe

Lettura estesa

Dopo un soggiorno a Palo Alto, Carl Schmitt si trasferisce a Washington. Ma è davvero possibile consolidare un impero se lo scettro passa nelle mani dei giganti del digitale?

Questa terza e ultima parte della nostra lunga intervista con Curtis Yarvin esplora gli elementi più radicali e contraddittori della teoria politica che ispira le élite controrivoluzionarie trumpiste.

«Ogni rivoluzione dipende da un gruppo di persone giovani e di talento disposte a superare i propri limiti. In questo momento, Washington pullula di questi giovani rivoluzionari».

Nella seconda parte della nostra lunga intervista con Curtis Yarvin, abbiamo cercato di comprendere la teoria del potere di colui che ispira la nuova élite reazionaria che vuole sovvertire la democrazia americana.

Restaurare l’impero — con i geek al comando. Inaugurare una nuova era — quella dell’Illuminismo nero. Trasformare lo Stato in una startup e rinchiudere gli individui giudicati inutili. Mescolando Matrix e Aristotele, il blogger neo-reazionario Curtis Yarvin vuole porre fine al «fallito esperimento democratico degli ultimi due secoli» e instaurare una nuova monarchia. Potrebbe far sorridere, ma l’autore ha l’attenzione della cerchia ristretta di Trump: bisogna prenderlo sul serio.

Traduciamo e commentiamo la sua recente intervista al New York Times.

Lo stile Milei ha preso una nuova direzione? In un discorso trasmesso alla nazione, a un anno dal suo insediamento e circondato dai suoi ministri, il presidente argentino si è discostato dal suo tono abituale. Oltre a fornire un bilancio punto per punto, ha tracciato un percorso dettagliato e obiettivi per l’Argentina dei prossimi anni, da studiare con attenzione. Lo traduciamo e lo commentiamo riga per riga.

Quali sono i libri da leggere per capire la Casa Bianca?

Questo può sembrare un paradosso, dato che Trump si è costruito attorno a una retorica anti-establishment e antipolitica, ma negli ultimi anni attorno alla sua figura si è raccolta un’élite — eterogenea ma strutturata: dalla Silicon Valley al mondo del venture capitalism.

La vittoria di Trump è stata netta. Ma un’osservazione dettagliata dei dati aggiornati permette già di mostrare che essa si è basata su una composizione piuttosto inedita — un’impressionante inversione pro-Trump tra i giovani uomini latini, accompagnata da un distacco dei Democratici nelle banlieue bianche e benestanti.

Una lezione fondamentale delle elezioni, spesso trascurata, guiderà gli anni a venire: lo tipping-point state. Nonostante il successo di Trump, la coalizione repubblicana ha perso in efficacia elettorale. È in corso una profonda ricomposizione — sintesi in 10 punti e 10 carte e grafici.

Galvanizzato e sostenuto da una nuova legittimità, Trump agirà con forza — e rapidità.

Per gli Stati Uniti, è probabile che questa vittoria avrà un impatto economico almeno pari a quello che ebbe l’arrivo al potere di Reagan 43 anni fa.

Cosa aspettarsi dai primi giorni? Come prepararsi ai cambiamenti rapidi e possibilmente drastici che la prossima amministrazione Trump si prepara a mettere in atto?