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Jensen in Cina: la diplomazia parallela di NVIDIA tra Pechino e Washington

Asia orientale

I sarti di Panama: BlackRock, CK Hutchison e MSC tra Donald Trump e Xi Jinping

Americhe
Lettura estesa

Con le sue azioni irrazionali, l’amministrazione Trump sembra fare di tutto per preparare l’avvento di un secolo cinese.

Sabotando i pilastri stessi che hanno reso possibile la prosperità economica americana – ricerca scientifica all’avanguardia, inclusione nell’economia globalizzata, attrattiva internazionale, Stato di diritto – le politiche di Trump incoraggiano un’ascesa cinese di cui ancora fatichiamo a comprendere la portata.

Il lavoro di Kyle Chan documenta questo grande capovolgimento, che noi incontriamo.

Il successo dell’operazione Ragnatela, una grave battuta d’arresto tattica per Putin, non deve far dimenticare una scadenza importante: la settimana che sta per iniziare sarà decisiva per l’economia ucraina.

Venerdì, la fine delle misure commerciali eccezionali a favore dell’Ucraina potrebbe privarla di 3,3 miliardi di euro di entrate, pari al 2,5% del PIL del Paese secondo il ministro dell’Agricoltura ucraino.

Per comprendere la posizione di Kiev in questi negoziati discreti e difficili su un tema così scottante, l’abbiamo incontrato

All’inizio degli anni 2000, erano presenti le condizioni per fare dell’Unione un polo dell’innovazione.

Eppure, sono stati l’America e l’Asia a concretizzare le visioni europee del futuro.

Come ripensare un progetto costruttivo?

Nel mondo di Trump, possiamo ancora scegliere l’Europa di Mario Draghi.

«Torneremo a investire in Europa, in modo massiccio e responsabile.

Affronteremo gli interessi consolidati che oggi ostacolano il nostro cammino verso un futuro basato sull’innovazione piuttosto che sul privilegio.

E proteggeremo e preserveremo la nostra libertà.»

In Portogallo, davanti a capi di Stato europei, Mario Draghi ha stabilito una nuova diagnosi e fissato una rotta.

Pubblichiamo il suo appello di Coimbra.

Nel suo libro As Gods Among Men: A History of the Rich in the West, Guido Alfani cerca di capire chi sono i ricchi in Occidente come gruppo socio-economico, la loro evoluzione nei secoli dal Trecento ai nostri giorni ed il loro ruolo nella società.

Favoriti dalle politiche fiscali dagli anni Settanta in poi, per quanto tempo ancora i ricchi potranno permettersi di influire così fortemente sulle politiche pubbliche prima che il demos richieda che vengano ostracizzati?

Dopo le parole di Sergio Mattarella contro il « vassallaggio felice », il già presidente del Consiglio e banchiere centrale ha pronunciato ieri a Bruxelles un discorso chiave: un manifesto europeo per l’era Trump.

Questo appello all’azione parte da un imperativo: «dobbiamo essere ottimisti».

E da una direzione chiara: « «per far fronte a queste sfide, è ogni giorno più chiaro che dobbiamo agire sempre più come se fossimo un unico stato.»

Ne proponiamo qui la traduzione integrale.

La seconda Commissione von der Leyen sta elaborando un piano basato sulle raccomandazioni del rapporto Draghi per recuperare il ritardo della Cina a livello globale. Secondo l’economista Benjamin Bürbaumer, il suo quadro concettuale, quello della globalizzazione che si sviluppa a partire da Washington, si trova in un pericoloso vicolo cieco, in quanto trascura l’ambizione della Cina di diventare il cuore della nuova infrastruttura globale.