Da quattro giorni Israele e l’Iran si scambiano missili e droni. Ad oggi, 90 paesi hanno reagito all’attacco iniziale lanciato da Israele contro l’Iran.

  • I paesi della regione hanno condannato con forza gli attacchi dell’esercito israeliano (Oman, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Egitto, Qatar, Bahrein, Turchia, Libano, Giordania, Iraq), denunciando un’“aggressione” che contribuirà ad esacerbare ulteriormente le tensioni regionali.
  • Quasi tutti i membri dell’Unione europea (ad eccezione di Malta) hanno reagito all’attacco iniziale di Israele: 23 paesi hanno pubblicato un comunicato in cui chiedono un allentamento delle tensioni o non prendono posizione, mentre solo tre Stati membri hanno sottolineato il “diritto di Israele a difendersi” dall’Iran: Francia, Germania e Repubblica Ceca.
  • Questa posizione rimane molto minoritaria a livello mondiale, con gli Stati Uniti, il Regno Unito, l’Argentina e il Paraguay come unici altri paesi che hanno pubblicato comunicati simili, secondo la nostra rassegna.
  • Mentre diversi paesi del Sud hanno sottolineato che l’attacco israeliano costituisce una violazione della sovranità dell’Iran e del diritto internazionale (come il Brasile o l’Algeria), i paesi dell’Asia centrale e sud-orientale si concentrano su un appello alla distensione.
  • I paesi asiatici a maggioranza musulmana sembrano mantenere una linea più dura nei confronti di Israele, con Indonesia, Malesia, Bangladesh e Pakistan che hanno condannato fermamente l’operazione Am Kalavi.
  • L’America Latina è invece la regione più divisa. Poche ore dopo l’inizio dell’attacco israeliano, al termine di una visita di quattro giorni in Israele, il presidente argentino Javier Milei ha difeso pubblicamente l’azione militare, dichiarando: “Se c’è un popolo che ha imparato cosa significa la libertà, quello è il popolo ebraico. È interessante dirlo in un giorno come oggi, perché Israele accetta l’esistenza di altri paesi, ma l’Iran non accetta l’esistenza di Israele”.
  • Il ministro degli Esteri del Paraguay, Rubén Ramírez Lezcano, ha espresso “il suo sostegno incondizionato a Israele e al suo diritto di difendere la propria esistenza”, invitando alla pace nella regione.

Tutti i paesi che hanno preso parte alla difesa di Israele durante l’attacco iraniano dell’aprile 2024 (Stati Uniti, Regno Unito e Francia), ad eccezione della Giordania, hanno espresso esplicito sostegno al paese dopo il lancio dell’operazione Am Kalavi, invocando il “diritto di Israele alla legittima difesa”.

  • L’aviazione militare giordana ha intercettato missili e droni iraniani che stavano entrando nel suo spazio aereo venerdì 13 giugno, ma solo per impedire che cadessero sul territorio del Paese.