Donald Trump ha ripetutamente affermato che non “proteggerà” i membri della NATO che non “pagano i loro conti” – in altre parole, quelli che non raggiungono l’obiettivo del 2% del PIL per le spese di difesa. La crescente minaccia posta dalla Russia e il desiderio di inviare un “buon segnale” a Trump sono degli stimoli per andare anche al di là di questo obiettivo, attualmente considerato insufficiente per ottenere i necessari investimenti negli eserciti e nelle capacità occidentali.

I membri europei della NATO stanno attualmente discutendo di aumentare il nuovo obiettivo di spesa per la difesa al 3% entro il 2030 1.

  • A marzo, il Presidente polacco Andrzej Duda ha invitato gli altri membri dell’Alleanza a raggiungere questa soglia prima di una sua visita alla Casa Bianca. Ha dichiarato: “Di fronte alla guerra in Ucraina e alle crescenti aspirazioni imperiali della Russia, i Paesi membri della NATO devono agire con coraggio e senza compromessi” 2.
  • La Polonia è uno dei Paesi europei che ha investito di più nella propria difesa dopo l’invasione russa del 2022. Varsavia è ora il membro della NATO che destina la più alta percentuale del PIL alla difesa: 4,12% quest’anno, rispetto al 2,23% nel 2022.

Dei 32 membri della NATO, solo 8 dovrebbero spendere meno del 2% del loro PIL per la difesa quest’anno (compresa l’Islanda, che è l’unico membro dell’Alleanza senza esercito). Se l’anno prossimo all’Aia venisse fissato un nuovo obiettivo del 3%, 27 membri dovrebbero compiere ulteriori sforzi finanziari: solo Polonia, Estonia, Stati Uniti, Lettonia e Grecia destinano già più del 3% del loro PIL alla difesa.

  • Secondo le nostre stime, che si basano sui dati della NATO e sulle previsioni del FMI per il 2025, per raggiungere l’obiettivo del 3% sarebbero necessari 264,8 miliardi di euro in più all’anno per tutti i membri, di cui 186,95 miliardi solo per gli Stati membri dell’UE.
  • Tra i 27, la Germania (43,3 miliardi di euro in più all’anno), l’Italia (37,1 miliardi di euro), la Spagna (31,4 miliardi di euro) e la Francia (30,9 miliardi di euro) dovrebbero compiere i maggiori sforzi di bilancio in termini di volume per raggiungere il nuovo obiettivo.
  • La maggior parte degli investimenti aggiuntivi verrebbe utilizzata per migliorare le capacità dei membri in termini di difesa aerea, sistemi di armi offensive e deterrenza nucleare 3.

Questo aumento della spesa metterebbe ulteriormente a dura prova i saldi di bilancio degli Stati membri, 7 dei quali (esclusa la Polonia) sono sottoposti a procedure per deficit eccessivo.

  • Senza un bilancio adottato per il 2025, il deficit di bilancio della Francia potrebbe raggiungere il 6% (è stimato al 6,1% per quest’anno). La Slovacchia prevede un deficit del 4,7% l’anno prossimo e l’Italia del 3,3%.
  • Solo tre membri della zona euro dovrebbero avere un avanzo di bilancio nel 2025: Cipro (stimato al 2,7%), Irlanda (1,7%) e Portogallo (0,3%).
Note
  1. Henry Foy, John Paul Rathbone, Guy Chazan e Amy Kazmin, “Nato’s European members discuss 3% target for defence spending“, Financial Times, 12 dicembre 2024.
  2. Vanessa Gera, “Poland’s president calls on NATO allies to raise spending on defense to 3% of GDP“, Associated Press, 11 marzo 2024.
  3. NATO Weighs New Weapons, Equipment Targets for Members“, Bloomberg, 11 dicembre 2024.