L’annuncio di Alexis Kohler pone fine a diversi giorni di negoziati, culminati giovedì sera con l’approvazione da parte del Presidente della Repubblica della lista redatta dal nuovo Primo Ministro Michel Barnier.
La lista dei ministri completa, letta dal segretario generale dell’Eliseo, integrata dai viceministri e dai segretari di Stato, è disponibile qui.
Studiando la sua composizione, i profili e la geografia dei suoi membri, individuiamo cinque tendenze.
1 – Il governo Barnier è il più numeroso da quando Macron è diventato Presidente della Repubblica
Il governo Barnier è composto da 19 ministri, 15 viceministri e 5 segretari di Stato.
- Si tratta di una differenza sostanziale rispetto alla squadra molto ristretta del governo Attal – molto più piccola di quella del governo Borne – che comprendeva solo 14 ministri (di cui 3 viceministri) e 9 segretari di Stato.
- Bisogna risalire alla presidenza Hollande e al secondo governo Ayrault (2012-2014) per trovare un esecutivo con più membri.
2 – Il governo di Barnier ha un numero più alto di donne che di uomini
Il governo Barnier è a maggioranza femminile (20 donne e 19 uomini).
Va notato che gli uomini hanno portafogli più importanti:
- 11 uomini sono ministri a pieno titolo contro solo 8 donne.
- Questa proporzione è comunque più equa rispetto al governo Attal, in cui 7 ministeri erano guidati da uomini e solo 4 da donne.
- Per quanto riguarda i viceministri, 6 sono uomini (9 sono donne). La stessa dinamica si osserva per i Segretari di Stato: 2 uomini e 3 donne.
3 – Il governo Barnier è molto meno parigino
La geografia del governo Barnier rappresenta una rottura con quella dei governi Attal e Borne.
- Dei 19 ministri di questo governo, soltanto 4 provengono da Parigi. Si tratta di un cambiamento importante rispetto al governo di Gabriel Attal. La cui metà (6 ministri compreso il primo ministro) erano nati nella regione dell’Île-de-France in un raggio di 13 chilometri, di cui 2 a Parigi (Marc Fesneau e Amélie Oudéa-Castéra).
- La distanza media tra il luogo di nascita dei ministri del governo Barnier e Parigi è di 210 km. Era di 17 km per i ministri del governo Attal e di 15 km per il governo Borne, caratterizzato da un gran numero di membri nati a Parigi.
- La mappa delle città di nascita dei ministri del governo Attal mostrava invece delle coordinate molto diverse, rivelando una geografia caratteristica dell’hypercentralizzazione francese.
4 – Il background dei membri del governo Barnier è più eterogeneo
La formazione dei membri del governo Barnier è dominata da un background nelle università pubbliche (13 ministri su 18).
- Il secondo percorso più rappresentato è quello delle business school, con 7 ministri su 18.
- 3 ministri hanno frequentato Sciences Po (Astrid Panosyan-Bouvet, Jean-Noël Barrot e Bruno Retailleau), rispetto ai 6 del governo Attal.
Nel governo Barnier, solo un ministro ha frequentato l’École Normale Supérieure, Antoine Armand. Nel governo Attal due ministri erano normalisti (Sylvie Retailleau e Bruno Lemaire).
5 – Barnier è a capo di un “governo di unità nazionale”?
Emmanuel Macron aveva chiesto un governo di “unità e coesione nazionale”.
- 6 dei 19 ministri hanno già fatto parte di un governo da quando Emmanuel Macron è diventato Presidente della Repubblica.
- Dei 39 membri del governo, 12 provengono dalle file di Ensemble pour la République, 10 da LR, 3 MoDem, 2 Horizon e 2 LIOT.
Il Rassemblement National ha già duramente criticato la composizione del governo, rilevando un’eccessiva continuità con l’esperienza dei governi di matrice macronista. Jordan Bardella ha dichiarato: “Questo ‘nuovo’ governo segna il ritorno del macronismo dalla porta di servizio”.
All’inizio della giornata, quando il governo non era ancora stato annunciato, Jean-Luc Mélenchon aveva già denunciato “il ritorno dell’UMP” – il nome del partito gollista che aveva portato Sarkozy all’Eliseo.