L’ambasciatore palestinese in Russia, Abdel Hafiz Nofal, ha dichiarato lunedì 26 agosto che la Palestina «presenterà una richiesta di adesione ai BRICS dopo il vertice di ottobre a Kazan, dove una delle sessioni dovrebbe essere dedicata alla situazione a Gaza»1.

  • Il 1° gennaio 2024, l’alleanza nata nel 2009 e composta inizialmente da Cina, Russia, India e Brasile (a cui si è aggiunto nel 2010 il Sudafrica) ha subito il suo primo ampliamento in seguito al vertice annuale di Johannesburg.
  • I capi di Stato di Iran, Etiopia, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita si recheranno a Kazan, in Russia, dal 22 al 24 ottobre per il primo vertice annuale del gruppo in formato allargato.
  • Insieme, i Paesi BRICS+ rappresentano il 36,8% del PIL mondiale (PPP, 2023) e il 45% della popolazione mondiale (2023).

Tutti i Paesi membri dei BRICS+ riconoscono e mantengono relazioni diplomatiche con lo Stato di Palestina. Il Presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, è stato invitato da Vladimir Putin a partecipare al vertice di Kazan durante una visita a Mosca dal 12 al 14 agosto2. La Palestina dovrebbe così entrare a far parte del gruppo di circa trenta Paesi che hanno presentato formale richiesta di adesione.

  • La Palestina è membro di diverse organizzazioni regionali e internazionali, tra cui la Lega Araba, il Gruppo dei 77 e l’Organizzazione della Cooperazione Islamica.
  • Tuttavia, non è un membro delle Nazioni Unite, ma uno Stato osservatore permanente, il che viola le condizioni e i criteri di adesione ai BRICS stabiliti in un documento pubblicato durante il vertice di Johannesburg3.

La Palestina inoltre non soddisfa i criteri di «forte posizione economica» e «influenza regionale e globale» elencati nel documento. Il PIL della Palestina è 68 volte inferiore al PIL mediano degli attuali membri dei BRICS+ (a parità di potere d’acquisto).