I dati pubblicati dal Ministero dell’Interno mostrano un forte aumento dell’affluenza alle urne alle 17:00, al 59,39% (2022: 39,42%, Europee: 45,26%).

  • Un confronto tra l’aumento dell’affluenza alle urne dopo le elezioni europee e il punteggio del RN per dipartimento rivela una tendenza statisticamente significativa alla soglia del 10%: l’aumento dell’affluenza tende a essere maggiore dove il Rassemblement National (RN) è più forte.
  • In un dipartimento come il Pas-de-Calais, considerato una roccaforte del RN, l’affluenza alle urne alle 17 è stata del 59,66% (+8,7 punti percentuali rispetto al 9 giugno). In Hauts-de-Seine e Seine-Saint-Denis, dove il RN ha ottenuto risultati molto bassi, l’affluenza è stata rispettivamente del 55,32% (-2,7 punti percentuali) e del 47,04% (+3,7 punti percentuali).
  • Questa correlazione può essere spiegata sia da una mobilitazione di elettori contrari al RN nelle zone in cui quest’ultimo ha ottenuto buoni risultati il 9 giugno, sia dalla mobilitazione da parte del RN di una “riserva” elettorale, o da una combinazione dei due effetti.
  • Il marcato aumento dell’affluenza nelle principali roccaforti del RN (Pas-de-Calais, Var, Meuse, ecc.), dove le forze di sinistra e centriste avevano una capacità di mobilitazione limitata nelle recenti elezioni, suggerisce che il RN potrebbe essere riuscito a mobilitare il suo elettorato. Allo stesso modo, il basso livello di mobilitazione nelle aree in cui il RN aveva una presenza (molto) debole suggerisce che la mobilitazione contro il RN potrebbe non essere stata efficace ovunque – in particolare dove il rischio di eleggere un deputato del RN appare basso.
  • Sarà opportuno osservare i risultati di dipartimenti come Finistère, Loire-Atlantique e Maine-et-Loire, dove l’affluenza alle urne è aumentata notevolmente nonostante il debole risultato del RN alle elezioni europee. In queste regioni sono possibili entrambi gli effetti.