Il Movimento 5 stelle ha trovato grande difficoltà in Europa fin dalla sua fondazione. Tra il 2014 e il 2019, interprete di una linea euroscettica, vicina alle posizioni della Lega di Matteo Salvini con cui era andato al governo, il partito antisistema aveva trovato un accordo con lo Ukip di Nigel Farage per la costituzione di un gruppo comune, un fatto che ha pregiudicato alleanze nell’attuale legislatura. Le posizioni del passato e il peso nella definizione della linea politica da parte della Casaleggio Associati, un’impresa privata accusata dagli altri europarlamentari di conflitto d’interessi, avevano portato il Movimento 5 stelle nel gruppo dei non iscritti a partire dal 2019.

  • A seguito dell’abbandono della Casaleggio Associati e il ridimensionamento del fondatore Beppe Grillo, Giuseppe Conte, che ha preso la guida del Movimento 5 stelle a partire dal febbraio 2021, procedendo a una modifica dello statuto, ha provato a dare una linea più chiaramente di sinistra e vicina alle posizioni dei Verdi. 
  • Conte lavora da mesi per provare a trovare un nuovo gruppo a Bruxelles, e ha già incontrato l’ufficio di presidenza dei Verdi. Fonti del Movimento si dicono «ottimiste» sull’incontro di mercoledì, anche se non si prevedono cambiamenti concreti: «È una tappa ulteriore per sciogliere gli ultimi dubbi e concludere l’accordo nei prossimi mesi», fanno sapere dal partito italiano.
  • Secondo Fabio Massimo Castaldo, parlamentare europeo del Movimento 5 Stelle alla seconda legislatura, già intervistato in passato dal Grand Continent, «la nostra volontà di aderire ai Verdi è coerente con il nostro impegno politico in Italia e in Europa, che è sempre stato caratterizzato da una grande attenzione alla transizione energetica e alle politiche ambientaliste». 
  • Castaldo è molto trasparente sui vantaggi concreti e reciproci di un eventuale accordo, che consentirebbe al Movimento 5 Stelle «di ottenere maggiori strumenti a sostegno delle nostre battaglie e soprattutto ci porterebbe a condividere con altri colleghi europei iniziative comuni. Infine, i Verdi europei potrebbero contare su una forza progressista e riformatrice come la nostra in un paese fondatore dell’Unione, dove allo stato attuale manca un partito verde forte». 
  • Secondo gli ultimi sondaggi, il Movimento 5 Stelle si attesta tra il 15% e il 17% delle intenzioni di voto.

La priorità del Movimento 5 Stelle è riuscire a concludere la procedura di adesione al gruppo dei Verdi «prima delle prossime elezioni europee», anche per, continua Castaldo, «poter impostare una campagna elettorale comune, su scala europea», in un contesto in cui il prossimo Parlamento europeo avrà senza dubbio un impatto rilevante sulla politica nazionale italiana. 

  • La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, infatti, lavora da tempo alla creazione di un «ponte» tra il gruppo dei Conservatori europei, di cui fa parte Fratelli d’Italia, e il Partito Popolare Europeo. Non è un mistero che la figura di Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo e membro del PPE, è molto apprezzata dalla prima ministra italiana e potrebbe essere una candidata di sintesi tra le due sensibilità della destra europea.
  • Fabio Massimo Castaldo ricorda che l’adesione del Movimento 5 stelle potrebbe dare ai Verdi «una dimensione mediterranea oggi mancante», a causa del poco peso nei paesi del sud Europa. 

Il Movimento 5 Stelle dovrà anche trovare il modo di convivere con il Partito democratico, che a seguito della vittoria di Elly Schlein alle primarie sposterà il suo baricentro a sinistra, rischiando di fare concorrenza al posizionamento costruito in questi mesi da Giuseppe Conte. 

Senza dubbio l’adesione ai Verdi in Europa è parte della strategia per essere competitivo con i democratici.