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In contrasto con l’immagine di potenza che vuole proiettare, la Russia di Putin ha notevolmente aumentato la sua dipendenza dalla Cina e dalla Corea del Nord dal 2022.

L’industria russa che alimenta la guerra del Cremlino contro l’Ucraina dipende oggi da Pyongyang per il 52% dei suoi esplosivi importati, mentre il complesso militare-industriale nel suo complesso è ormai dipendente da una manciata di fornitori cinesi.

Se ne è parlato poco in Europa, ma una questione sta attualmente agitando il mondo dell’IA: cosa ci faceva il CEO di NVIDIA in Cina?

In piena guerra commerciale, le visite di “Jensen” tra Pechino e Washington hanno lo scopo di mantenere aperto il canale della globalizzazione?

Per comprendere il significato della sua “missione”, è necessario capire il rapporto che il fondatore dell’azienda più capitalizzata al mondo ha con il futuro e la geopolitica.

Un’indagine firmata Aresu.

Chi sta davvero per assumere il controllo del Canale di Panama?

Un gigantesco e complesso deal infrastrutturale è al centro della rivalità tra Cina e Stati Uniti.

A orchestrare questa delicata operazione, attualmente bloccata dalla Repubblica Popolare Cinese, potrebbe esserci un capitano italiano, Gianluigi Aponte, a capo di un impero marittimo, che potrebbe svolgere un ruolo stabilizzatore.

Indagine sulle traiettorie globali dei sarti di Panama.

Da alcuni mesi Orbán non è più solo il cavallo di Troia di Putin in Europa, ma anche quello di Trump.

Nel suo ultimo discorso alla CPAC, che sembrava un comizio elettorale europeo, il primo ministro ungherese, che non è mai stato così debole sul piano interno, risponde all’appello della Casa Bianca e articola un piano per rovesciare l’Unione.

Lo traduciamo e lo commentiamo riga per riga.

«Affrontando direttamente il potere e l’influenza delle Big Tech, gli Europei possono ancora costruire un’alternativa. Solo a questa condizione la tecnologia potrà continuare a contribuire alla prosperità comune – invece di trasformarsi in uno strumento di dominio che consente a una minuscola élite di asservire il resto dell’umanità.»

Un inedito firmato da Daron Acemoğlu, Premio Nobel per l’Economia.