Le elezioni per il Parlamento europeo si svolgeranno dal 6 al 9 giugno 2024, e presentano una particolarità rilevante rispetto alle precedenti: il quadro politico continentale è sempre più frammentato, e non sarà facile, per le forze politiche, trovare compromessi ed equilibri per le principali cariche continentali e per definire un’agenda comune dei prossimi cinque anni. Le due grandi famiglie europee, il Partito popolare e il Partito socialista, vivono una fase complessa, e dovranno fare i conti con l’ascesa di due gruppi finora completamente al di fuori dei processi decisionali continentali: i conservatori europei (ECR) e Identità e Democrazia (I&D).
Al contesto continentale si aggiunge la grande rilevanza che i risultati elettorali avranno per i sistemi politici nazionali: in Italia sarà il primo voto su base nazionale dall’inizio del mandato di Giorgia Meloni, e le forze di governo dovranno verificare la tenuta del proprio consenso, in Germania si teme una grande affermazione di Alternative Für Deutschland accompagnata da un risultato deludente dei partiti dell’esecutivo, in Francia la lista del Rassemblement national potrebbe battere di circa 10 punti percentuali quella del partito di Emmanuel Macron.
Quali sono i possibili scenari di questa campagna elettorale? In che modo il risultato influenzerà l’agenda della prossima legislatura europea?
Per discuterne abbiamo invitato:
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