{"id":8246,"date":"2023-06-13T10:09:31","date_gmt":"2023-06-13T09:09:31","guid":{"rendered":"https:\/\/legrandcontinent.eu\/ita\/?p=8246"},"modified":"2023-09-19T09:49:47","modified_gmt":"2023-09-19T08:49:47","slug":"dopo-silvio-berlusconi-i-cinque-scenari-sul-futuro-della-destra-italiana","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/legrandcontinent.eu\/it\/2023\/06\/13\/dopo-silvio-berlusconi-i-cinque-scenari-sul-futuro-della-destra-italiana\/","title":{"rendered":"Dopo Silvio Berlusconi, i cinque scenari sul futuro della destra italiana"},"content":{"rendered":"\n
Non si pu\u00f2 comprendere l\u2019attuale governo di centrodestra senza l\u2019eredit\u00e0 politica e culturale di Silvio Berlusconi, ma non si pu\u00f2 capire Berlusconi senza padroneggiare l\u2019eredit\u00e0 della prima repubblica. Berlusconi nasce come leader politico sulle ceneri di una Repubblica distrutta dalle inchieste<\/a> per corruzione della magistratura inquirente e dissestata sul fronte della relazione tra partiti e cittadini, dopo aver portato gli italiani dalla macerie della seconda guerra mondiale ad una potenza del G7. <\/p>\n\n\n\n Tuttavia, la cosiddetta prima repubblica, al contrario di quanto spesso si creda, aveva gi\u00e0 in nuce in s\u00e9 un bipolarismo che poi si ingenerer\u00e0 con il referendum sulla legge elettorale del 1993 e con l\u2019intuizione dello stesso Berlusconi della democrazia dell\u2019alternanza: da un lato c\u2019era il Partito comunista italiano, interdetto dal governo del paese per ragioni internazionali, e dall\u2019altra tutti gli altri, con la Democrazia cristiana come perno di ogni maggioranza. Di fatto, ci\u00f2 che univa davvero il pentapartito era l\u2019anticomunismo, una fortissima base ideologica comune, per quasi cinquant\u2019anni, della maggioranza dei cittadini italiani. Inoltre, a inizio anni Novanta, l\u2019Italia era in grande ritardo nell\u2019entrata nel nuovo ciclo politico-economico internazionale caratterizzato da un processo di liberalizzazione e privatizzazione dell\u2019economia che veniva dalle esperienze di Ronald Reagan e Margaret Thatcher. <\/p>\n\n\n\n I partiti della prima Repubblica erano arrivati troppo tardi a capire la necessit\u00e0 di riformare l\u2019economia in senso liberista, si erano mossi tra mille contraddizioni e con un percorso a singhiozzo nei primissimi anni Novanta. Infine, le inchieste della magistratura sulla corruzione generalizzata della classe politica ne avevano minato le fondamenta della legittimazione, i vecchi partiti venivano percepiti da gran parte degli italiani come un covo di corruttela, burocrazia e arretratezza. Berlusconi, forte di un controllo della cultura popolare attraverso le sue televisioni, ricav\u00f2 da questa situazione tre grandi intuizioni politiche: la leggera coloritura ideologica del liberalismo anglo-americano che aveva dominato gli anni Ottanta e primi anni Novanta; il forte richiamo dell\u2019anticomunismo, a cui la maggioranza degli italiani aveva risposto per decenni positivamente, e la debolezza di una sinistra che dopo la caduta del comunismo non era riuscita rapidamente a reinventarsi; un populismo antipolitico<\/a> che sintonizzava l\u2019offerta politica berlusconiana con cittadini stanchi del sistema dei partiti e della politica di professione dopo le inchieste di Tangentopoli.<\/p>\n\n\n\n I partiti della prima Repubblica erano arrivati troppo tardi a capire la necessit\u00e0 di riformare l\u2019economia in senso liberista, si erano mossi tra mille contraddizioni e con un percorso a singhiozzo nei primissimi anni Novanta<\/p>lorenzo castellani<\/cite><\/blockquote><\/figure>\n\n\n\n Il berlusconismo politico \u00e8 stato l\u2019intreccio di questi tre fattori e le sue promesse intrecciate di libert\u00e0, conservazione e modernizzazione, sincere o meno che fossero, sono state supportate da decine di milioni di italiani. Il berlusconismo \u00e8 stato un fattore enorme non soltanto per la polarizzazione che il controverso personaggio di Berlusconi ha generato per oltre un ventennio, ma perch\u00e9 ha mostrato una frattura politica e culturale che oggi, in termini diversi, \u00e8 ancora molto evidente nel paese. Si pensi, ad esempio, al blocco sociale del centrodestra che \u00e8 rimasto grossomodo lo stesso del 1994, che a guidarlo fosse Berlusconi, Salvini o Meloni: partite iva, piccoli medi-imprenditori, forze dell\u2019ordine e lavoratori del settore privato. <\/p>\n\n\n\n Questo raggruppamento di segmenti sociali, che Berlusconi aveva creato, si \u00e8 consolidato ed \u00e8 rimasto intatto per quasi trent\u2019anni, attraversando l\u2019epoca dell\u2019ottimismo liberale e del globalismo, poi dell\u2019euroscetticismo, del rallentamento della globalizzazione, del ritorno del nazionalismo. Ancora negli ultimi mesi, pur con Forza Italia ridotta a terzo partito della maggioranza, l\u2019influenza di Berlusconi sul governo Meloni \u00e8 stata considerevole. Il programma di governo del centrodestra \u00e8 ancora incentrato su alcuni capisaldi del berlusconismo: meno tasse per chi produce e lavora, difesa della propriet\u00e0 immobiliare, estensione della cosiddetta flat tax per le partite iva, pensioni minime pi\u00f9 robuste, una forte attenzione alla sicurezza del cittadino, la riforma della giustizia in senso garantista per l\u2019imputato. I nomi di peso del governo Meloni sono anch\u2019essi legati a quella storia: tutti, inclusa la stessa premier, sono stati coinvolti nei precedenti governi Berlusconi, da Fitto a Urso, da Giorgetti a Tajani, da Crosetto a Mantovano. <\/p>\n\n\n\n Il berlusconismo \u00e8 stato un fattore enorme non soltanto per la polarizzazione che il controverso personaggio di Berlusconi ha generato per oltre un ventennio, ma perch\u00e9 ha mostrato una frattura politica e culturale che oggi, in termini diversi, \u00e8 ancora molto evidente nel paese<\/p>lorenzo castellani<\/cite><\/blockquote><\/figure>\n\n\n\n Per molti versi gran parte della classe politica di massimo livello su cui poggia l\u2019attuale esecutivo si \u00e8 formata durante l\u2019epoca berlusconiana degli anni novanta e duemila. Non solo Forza Italia \u00e8 essenziale per i numeri parlamentari della maggioranza, ma il programma del berlusconismo – solo parzialmente realizzato in questo trentennio e pur depurato dalle inclinazioni pi\u00f9 \u201cliberiste\u201d che non sono pi\u00f9 adeguate ai tempi – \u00e8 ancora largamente prevalente nell\u2019offerta politica del centrodestra e vincente sul piano elettorale. <\/p>\n\n\n\n Ci\u00f2 ci conduce alla questione culturale, che nella storia politica ed editoriale di Berlusconi ha pesato pi\u00f9 di quanto si possa credere. Berlusconi non ebbe soltanto una grande intuizione politica e mezzi enormi per realizzarla, ma anche un controllo della cultura popolare che \u00e8 ancora oggi risulta fondamentale per la destra politica. I programmi edonistici, vanesi e consumistici della sua televisione commerciale gli hanno garantito uno straordinario patrimonio di informazioni e conoscenza sulla mentalit\u00e0 e le preferenze degli italiani che le aziende di Berlusconi stesso hanno contribuito a realizzare. Ci\u00f2 ha permesso al centrodestra di entrare in profonda connessione con la cultura popolare, qualcuno direbbe la \u201cbassa cultura\u201d, del Paese e con le inclinazioni e i sentimenti della maggioranza dei cittadini. <\/p>\n\n\n\n Per molti versi gran parte della classe politica di massimo livello su cui poggia l\u2019attuale esecutivo si \u00e8 formata durante l\u2019epoca berlusconiana degli anni novanta e duemila<\/p>lorenzo castellani<\/cite><\/blockquote><\/figure>\n\n\n\n Un fatto che il Berlusconi politico ha sempre rivendicato: gli italiani sono un popolo liberale, che soffre gli indottrinamenti teorici, leggero e con voglia di divertirsi, concentrato sul lavoro, la casa e la famiglia, attento alla concretezza e alla quotidianit\u00e0, alla cura del proprio \u201cparticulare\u201d, molto pi\u00f9 che alle grandi idealit\u00e0 o all\u2019elaborazione di una moralit\u00e0 pubblica. Un popolo, in definitiva, che non deve essere corretto n\u00e9 rieducato, come chiedono invece intellettuali e politici di sinistra, ma che va bene cos\u00ec come \u00e8. Nessuno come Berlusconi ha compreso, nel suo tempo, quella parte di Italia che rifiuta ogni attivismo politico, ogni indottrinamento nel linguaggio e nel costume, ogni organizzazione sovrimposta della cultura e vuole semplicemente lavorare, guadagnare, pagare meno tasse ed essere protetta dall\u2019insicurezza, senza fronzoli morali, senza pretese di riformare s\u00e9 stessa e senza eccessive ambizioni ideologiche, magari sotto la guida di un grande leader capace ed efficiente che si occupa di risolvere i problemi. Questo era il pacchetto culturale di Berlusconi, questo \u00e8 il pacchetto culturale che oggi rende ancora cos\u00ec forte e radicata politicamente la destra pur senza che questa abbia il controllo delle \u201ccasematte del potere\u201d, come scuole, universit\u00e0, burocrazie e realt\u00e0 editoriali.<\/p>\n\n\n\n Nessuno come Berlusconi ha compreso, nel suo tempo, quella parte di Italia che rifiuta ogni attivismo politico, ogni indottrinamento nel linguaggio e nel costume, ogni organizzazione sovrimposta della cultura. Questo era il pacchetto culturale di Berlusconi<\/p>Lorenzo castellani<\/cite><\/blockquote><\/figure>\n\n\n\n Infine, sul piano dell\u2019organizzazione politica, Berlusconi \u00e8 stato il precursore della creazione del partito personale, privo di una organizzazione degli apparati e simile ad un comitato elettorale con caratteristiche di marketing aziendale. I suoi alleati di un tempo, la vecchia Lega nord e Alleanza nazionale, erano partiti veri sul piano organizzativo e di partecipazione alla vita politica degli iscritti. Oggi, invece, tanto la Lega di Salvini quanto Fratelli d\u2019Italia di Giorgia Meloni sono dei partiti personali, molto pi\u00f9 simili a Forza Italia di quanto non lo siano dei loro partiti antenati. La leaderizzazione, imposta dal primo Berlusconi come novit\u00e0 assoluta, \u00e8 diventata una caratteristica strutturale dei partiti del centrodestra italiano.<\/p>\n\n\n\n Di conseguenza la morte di Berlusconi, che lascia una eredit\u00e0 politica e culturale pesante e decisiva per la maggioranza ancora oggi, apre nuovi scenari per il futuro della politica italiana. <\/p>\n\n\n\n Procediamo ora per punti nell\u2019analizzare l\u2019impatto sul presente e sul futuro generato dalla scomparsa del fondatore del centrodestra. <\/p>\n\n\n\nUn primo bilancio post-mortem<\/em> del \u00ab<\/strong>pacchetto culturale\u00bb berlusconiano <\/strong><\/h2>\n\n\n\n
I cinque futuri del berlusconismo <\/h2>\n\n\n\n
1 \u2014<\/strong> Il futuro di Forza Italia<\/h4>\n\n\n\n