{"id":4706,"date":"2022-09-14T15:11:28","date_gmt":"2022-09-14T14:11:28","guid":{"rendered":"https:\/\/legrandcontinent.eu\/ita\/?p=4706"},"modified":"2022-09-14T15:11:29","modified_gmt":"2022-09-14T14:11:29","slug":"costruire-lunione-in-guerra","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/legrandcontinent.eu\/it\/2022\/09\/14\/costruire-lunione-in-guerra\/","title":{"rendered":"Costruire l’Unione in guerra"},"content":{"rendered":"\n

Senza gli sconvolgimenti del 24 febbraio, il discorso sullo Stato dell’Unione del 2022 sarebbe stato probabilmente un discorso incentrato sulla valutazione di una “Commissione geopolitica” a met\u00e0 di un mandato costellato di crisi. Per il posto occupato dall’Ucraina nel discorso, per la portata degli annunci, per la presenza di Olena Zelenska a Strasburgo accanto a Roberta Metsola e Ursula von der Leyen, e persino per l’abito giallo e blu di quest’ultima, questo Stato dell’Unione \u00e8 stato l’occasione per mettere nero su bianco ci\u00f2 che era emerso fin dall’inizio dell’aggressione russa: la guerra condotta dagli ucraini \u00e8 una guerra europea. Il sostegno all’Ucraina non \u00e8 solo un’altra dimensione di questo discorso politico generale: \u00e8 ci\u00f2 che lo struttura e ne guida gli orientamenti.<\/p>\n\n\n\n

Un annuncio illustra questa dimensione: mentre la controffensiva ucraina mostra progressi che potrebbero rappresentare un punto di svolta nella guerra, la Presidente della Commissione visiter\u00e0 Kyiv venerd\u00ec – per la terza volta – per discutere in dettaglio con Volodymyr Zelensky i modi per “garantire l’accesso dell’Ucraina al mercato unico e viceversa”.<\/p>\n\n\n\n

Come diretta conseguenza della guerra, l’altro tema su cui Ursula von der Leyen era molto attesa era quello dell’energia – il discorso di settembre \u00e8 sempre l’occasione per la formulazione di diversi annunci – e in particolare dell’indipendenza energetica dalla Russia, che avrebbe necessariamente trasformato l’azione climatica dell’Unione in una “ecologia di guerra”. A questo proposito, si elencano diversi annunci, in particolare sulla creazione di una banca dell’idrogeno, e si d\u00e0 una direzione abbastanza chiara per quanto riguarda la riforma del mercato dell’elettricit\u00e0: ci\u00f2 si giustifica non tanto per la sua efficacia, quanto per l’urgenza di rispondere concretamente a una nuova permanenza: essendo la transizione ecologica sinonimo di una massiccia elettrificazione dei sistemi energetici europei, l’accoppiamento del prezzo dell’elettricit\u00e0 con quello del gas perde sempre pi\u00f9 significato.<\/p>\n\n\n\n

Il discorso voleva essere anche un’occasione per garantire che le misure di emergenza adottate in seguito all’invasione dell’Ucraina – non solo nel settore energetico – fossero integrate nell’architettura politica dell’UE. <\/p>\n\n\n\n

Infine, Ursula von der Leyen ha chiuso il suo intervento su un punto istituzionale che spera possa essere un nuovo filo conduttore del suo mandato: la giovent\u00f9 come vettore di riforme istituzionali. Questo discorso diventa l’occasione per un appello diretto a integrare la solidariet\u00e0 generazionale nei trattati. Insieme al Parlamento europeo, Ursula von der Leyen ha chiesto l’istituzione di una “convenzione europea”. Questo desiderio di trasformazione istituzionale \u00e8 la diretta conseguenza di un discorso segnato dal nuovo contesto di guerra sul continente europeo: la costruzione europea ha cambiato natura. Questo cambiamento, spina dorsale dell’intero discorso, si riassume nell’articolazione finale tra l’estensione dell’organizzazione continentale e la sua trasformazione politica: “dal momento che stiamo pensando seriamente di allargare la nostra Unione, dobbiamo anche considerare seriamente di riformarla”.<\/p>\n\n\n\n

UN’UNIONE CHE \u00c8 FORTE SOLO SE UNITA<\/p>\n\n\n\n

INTRODUZIONE<\/p>\n\n\n\n

Signora Presidente,<\/p>\n\n\n\n

onorevoli deputate, onorevoli deputati,<\/p>\n\n\n\n

concittadine e concittadini europei,<\/p>\n\n\n\n

mai prima d’ora questo Parlamento si \u00e8 trovato a discutere lo stato della nostra Unione mentre sul suolo europeo infuriava la guerra.<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Ricordiamo tutti quella fatidica mattina di fine febbraio.<\/p>\n\n\n\n

In tutta l’Unione gli europei si sono svegliati sconcertati da quello che vedevano, scossi dal riaffacciarsi del volto spietato del male, atterriti dal suono delle sirene e dalla brutalit\u00e0 assoluta della guerra.<\/p>\n\n\n\n

Ma da quel momento <\/strong>un intero continente si \u00e8 unito all’insegna della solidariet\u00e0.<\/em><\/strong><\/p>\n\n\n\n

Ai valichi di frontiera dove hanno trovato riparo i rifugiati, nelle strade che si sono riempite di bandiere ucraine, nelle aule in cui bambine e bambini ucraini hanno stretto nuove amicizie.<\/p>\n\n\n\n

Da quel momento gli europei <\/strong>non si sono tirati indietro n\u00e9 hanno esitato.<\/em><\/strong><\/p>\n\n\n\n

Hanno trovato il coraggio di fare la cosa giusta.<\/p>\n\n\n\n

Da quel momento l’Unione <\/strong>si \u00e8 prodigata collettivamente dimostrandosi all’altezza della situazione.<\/em><\/strong><\/p>\n\n\n\n

Quindici anni fa, durante la crisi finanziaria, ci sono voluti anni per giungere a soluzioni durature.<\/p>\n\n\n\n

Dieci anni dopo, allo scoppio della pandemia, sono bastate poche settimane.<\/p>\n\n\n\n

Quest’anno, non appena le truppe russe hanno varcato il confine con l’Ucraina, la nostra risposta \u00e8 stata unanime, decisa e immediata.<\/p>\n\n\n\n

Dovremmo andarne fieri.<\/em><\/p>\n\n\n\n

Abbiamo fatto riemergere la forza interiore dell’Europa.<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Ci servir\u00e0 tutta. I mesi che ci aspettano non saranno facili, n\u00e9 per le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese, n\u00e9 per le imprese chiamate a fare scelte difficili sul loro futuro.<\/p>\n\n\n\n

L’inflazione nei Paesi dell’UE \u00e8 in costante aumento dall’inizio della guerra in Ucraina. In agosto ha raggiunto il 9,1% nell’Eurozona, con alcuni Paesi particolarmente esposti come la Germania (8,8%) e la Spagna (10,3%) che sono tornati a livelli che non si vedevano da oltre 30 anni. Questo costante aumento dell’inflazione \u00e8 dovuto principalmente al massiccio incremento dei prezzi dell’energia, pari a oltre il 38% in media nell’area dell’euro nel mese di agosto, su base annua. Le forti disparit\u00e0 tra gli Stati membri hanno colpito soprattutto quelli che dipendono maggiormente dalla Russia per le loro importazioni di idrocarburi: la variazione annuale dei prezzi dell’energia ha raggiunto il +87% in Estonia a luglio, rispetto al 4,42% dell’Ungheria. Budapest continua a ricevere gas dalla Russia e ha recentemente firmato un nuovo contratto di fornitura con Gazprom.<\/em> <\/p>\n\n\n\n

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