{"id":4316,"date":"2022-07-20T16:56:37","date_gmt":"2022-07-20T15:56:37","guid":{"rendered":"https:\/\/legrandcontinent.eu\/ita\/?p=4316"},"modified":"2022-08-29T14:08:25","modified_gmt":"2022-08-29T13:08:25","slug":"lo-stile-tecnopopulista-di-mario-draghi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/legrandcontinent.eu\/it\/2022\/07\/20\/lo-stile-tecnopopulista-di-mario-draghi\/","title":{"rendered":"Lo stile tecnopopulista di Mario Draghi"},"content":{"rendered":"\n

Mario Draghi ha fatto un discorso molto duro al Senato della Repubblica Italiana. Come ogni leader, perch\u00e9 anche la tecnocrazia ai massimi livelli presuppone doti di leadership, Draghi ha sfruttato la crisi aperta dal Movimento 5 Stelle per rilanciare la propria azione di governo. Il premier ha chiesto di fatto ai partiti un mandato pieno per completare le riforme, in particolare quelle legate al Next Generation EU e alla normativa europea, ponendo fine per i prossimi mesi alle continue tensioni e negoziazioni interne alla maggioranza e tra i partiti ed il governo. \u00c8 stato un discorso senza ricerca del compromesso: se le forze politiche intendono continuare con il governo Draghi questo \u00e8 il programma e su di esso non si negozia.<\/p>\n\n\n\n

Il Presidente del Consiglio ha sorprendentemente scelto anche la via della disintermediazione: i partiti dovranno rispondere del proprio operato e delle proprie scelte agli italiani prima che al premier. Il tecnopopulismo, dunque, si riaffaccia nella politica italiana attraverso la leadership istituzionale di Draghi che inclina verso forme di post-parlamentarismo e antipolitica. Il discorso apre anche un rapporto diretto tra Draghi e la societ\u00e0 civile italiana, su cui il Presidente ha fatto perno per la sua dura reprimenda consapevole dell\u2019appoggio di cui gode tra gli interessi organizzati. Il premier disegna un Draghi plus pi\u00f9 che un Draghi bis su cui ottenere la fiducia. Un governo pi\u00f9 forte, almeno nel breve periodo, che renderebbe ancora pi\u00f9 evidente il commissariamento della politica italiana, ma garantirebbe efficacia e stabilit\u00e0.<\/p>\n\n\n\n

Signor Presidente, Onorevoli Senatrici e Senatori, Gioved\u00ec scorso ho rassegnato le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Questa decisione \u00e8 seguita al venir meno della maggioranza di unit\u00e0 nazionale che ha appoggiato questo Governo sin dalla sua nascita. Il Presidente della Repubblica ha respinto le mie dimissioni e mi ha chiesto di informare il Parlamento di quanto accaduto \u2013 una decisione che ho condiviso. Le Comunicazioni di oggi mi permettono di spiegare a voi e a tutti gli italiani le ragioni di una scelta tanto sofferta, quanto dovuta. Lo scorso febbraio, il Presidente della Repubblica mi affid\u00f2 l\u2019incarico di formare un governo per affrontare le tre emergenze che l\u2019Italia aveva davanti: pandemica, economica, sociale. \u201cUn governo\u201d \u2013 furono queste le sue parole \u2013 \u201cdi alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula politica\u201d. \u201cUn Governo che faccia fronte con tempestivit\u00e0 alle gravi emergenze non rinviabili\u201d. Tutti i principali partiti \u2013 con una sola eccezione \u2013 decisero di rispondere positivamente a quell\u2019appello. Nel discorso di insediamento che tenni in quest\u2019aula, feci esplicitamente riferimento allo \u201cspirito repubblicano\u201d del Governo, che si sarebbe poggiato sul presupposto dell\u2019unit\u00e0 nazionale. In questi mesi, l\u2019unit\u00e0 nazionale \u00e8 stata la miglior garanzia della legittimit\u00e0 democratica di questo esecutivo e della sua efficacia. Ritengo che un Presidente del Consiglio che non si \u00e8 mai presentato davanti agli elettori debba avere in Parlamento il sostegno pi\u00f9 ampio possibile. Questo presupposto \u00e8 ancora pi\u00f9 importante in un contesto di emergenza, in cui il Governo deve prendere decisioni che incidono profondamente sulla vita degli italiani. <\/p>\n\n\n\n

Dove Draghi segnala il perimetro dell\u2019operazione tecnocratica che pu\u00f2 aversi soltanto con un largo sostegno parlamentare.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019amplissimo consenso di cui il Governo ha goduto in Parlamento ha permesso di avere quella \u201ctempestivit\u00e0\u201d nelle decisioni che il Presidente della Repubblica aveva richiesto. A lungo le forze della maggioranza hanno saputo mettere da parte le divisioni e convergere con senso dello Stato e generosit\u00e0 verso interventi rapidi ed efficaci, per il bene di tutti i cittadini. Grazie alle misure di contenimento sanitario, alla campagna di vaccinazione, ai provvedimenti di sostegno economico a famiglie e imprese, siamo riusciti a superare la fase pi\u00f9 acuta della pandemia, a dare slancio alla ripresa economica. La spinta agli investimenti e la protezione dei redditi delle famiglie ci ha consentito di uscire pi\u00f9 rapidamente di altri Paesi dalla recessione provocata dalla pandemia. Lo scorso anno l\u2019economia \u00e8 cresciuta del 6,6% e il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo \u00e8 sceso di 4,5 punti percentuali. La stesura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato a larghissima maggioranza da questo Parlamento, ha avviato un percorso di riforme e investimenti che non ha precedenti nella storia recente. Le riforme della giustizia, della concorrenza, del fisco, degli appalti \u2013 oltre alla corposa agenda di semplificazioni \u2013 sono un passo in avanti essenziale per modernizzare l\u2019Italia. A oggi, tutti gli obbiettivi dei primi due semestri del PNRR sono stati raggiunti. Abbiamo gi\u00e0 ricevuto dalla Commissione Europea 45,9 miliardi di euro, a cui si aggiungeranno nelle prossime settimane ulteriori 21 miliardi \u2013 per un totale di quasi 67 miliardi.<\/p>\n\n\n\n

Con il forte appoggio parlamentare della maggioranza e dell\u2019opposizione, abbiamo reagito con assoluta fermezza all\u2019invasione dell\u2019Ucraina da parte della Russia. La condanna delle atrocit\u00e0 russe e il pieno sostegno all\u2019Ucraina hanno mostrato come l\u2019Italia possa e debba avere un ruolo guida all\u2019interno dell\u2019Unione Europea e del G7. Allo stesso tempo, non abbiamo mai cessato la nostra ricerca della pace \u2013 una pace che deve essere accettabile per l\u2019Ucraina, sostenibile, duratura. Siamo stati tra i primi a impegnarci perch\u00e9 Russia e Ucraina potessero lavorare insieme per evitare una catastrofe alimentare, e allo stesso tempo aprire uno spiraglio negoziale. I progressi che si sono registrati la settimana scorsa in Turchia sono incoraggianti, e auspichiamo possano essere consolidati. Ci siamo mossi con grande celerit\u00e0 per superare l\u2019inaccettabile dipendenza energetica dalla Russia \u2013 conseguenza di decenni di scelte miopi e pericolose. In pochi mesi, abbiamo ridotto le nostre importazioni di gas russo dal 40% a meno del 25% del totale e intendiamo azzerarle entro un anno e mezzo. \u00c8 un risultato che sembrava impensabile, che d\u00e0 tranquillit\u00e0 per il futuro all\u2019industria e alle famiglie, rafforza la nostra sicurezza nazionale, la nostra credibilit\u00e0 nel mondo. Abbiamo accelerato, con semplificazioni profonde e massicci investimenti, sul fronte delle energie rinnovabili, per difendere l\u2019ambiente, aumentare la nostra indipendenza energetica. E siamo intervenuti con determinazione per proteggere cittadini e imprese dalle conseguenze della crisi energetica, con particolare attenzione ai pi\u00f9 deboli. Abbiamo stanziato 33 miliardi in poco pi\u00f9 di un anno, quasi due punti percentuali di PIL, nonostante i nostri margini di finanza pubblica fossero ristretti. Lo abbiamo potuto fare grazie a una ritrovata credibilit\u00e0 collettiva, che ha contenuto l\u2019aumento del costo del debito anche in una fase di rialzo dei tassi d\u2019interesse. Il merito di questi risultati \u00e8 stato vostro – della vostra disponibilit\u00e0 a mettere da parte le differenze e lavorare per il bene del Paese, con pari dignit\u00e0, nel rispetto reciproco. La vostra \u00e8 stata la migliore risposta all\u2019appello dello scorso febbraio del Presidente della Repubblica e alla richiesta di seriet\u00e0, al bisogno di protezione, alle preoccupazioni per il futuro che arrivano dai cittadini. Gli italiani hanno sostenuto a loro volta questo miracolo civile, e sono diventati i veri protagonisti delle politiche che di volta in volta mettevamo in campo. Penso al rispetto paziente delle restrizioni per frenare la pandemia, alla straordinaria partecipazione alla campagna di vaccinazione. Penso all\u2019accoglienza spontanea offerta ai profughi ucraini, accolti nelle case e nelle scuole con affetto e solidariet\u00e0. Penso al coinvolgimento delle comunit\u00e0 locali al PNRR, che lo ha reso il pi\u00f9 grande progetto di trasformazione dal basso della storia recente. Mai come in questi momenti sono stato orgoglioso di essere italiano. L\u2019Italia \u00e8 forte quando sa essere unita.<\/p>\n\n\n\n

L’applauso che ha fatto seguito a queste parole \u00e8 stato tutto fuorch\u00e9 unanime: il M5S e la Lega sono rimasti in silenzio.<\/p>\n\n\n\n

Purtroppo, con il passare dei mesi, a questa domanda di coesione che arrivava dai cittadini le forze politiche hanno opposto un crescente desiderio di distinguo e divisione. Le riforme del Consiglio Superiore della Magistratura, del catasto, delle concessioni balneari hanno mostrato un progressivo sfarinamento della maggioranza sull\u2019agenda di modernizzazione del Paese. In politica estera, abbiamo assistito a tentativi di indebolire il sostegno del Governo verso l\u2019Ucraina, di fiaccare la nostra opposizione al disegno del Presidente Putin. Le richieste di ulteriore indebitamento si sono fatte pi\u00f9 forti proprio quando maggiore era il bisogno di attenzione alla sostenibilit\u00e0 del debito. Il desiderio di andare avanti insieme si \u00e8 progressivamente esaurito e con esso la capacit\u00e0 di agire con efficacia, con \u201ctempestivit\u00e0\u201d, nell\u2019interesse del Paese. Come ho detto in Consiglio dei Ministri, il voto di gioved\u00ec scorso ha certificato la fine del patto di fiducia che ha tenuto insieme questa maggioranza. Non votare la fiducia a un governo di cui si fa parte \u00e8 un gesto politico chiaro, che ha un significato evidente. Non \u00e8 possibile ignorarlo, perch\u00e9 equivarrebbe a ignorare il Parlamento. Non \u00e8 possibile contenerlo, perch\u00e9 vorrebbe dire che chiunque pu\u00f2 ripeterlo. Non \u00e8 possibile minimizzarlo, perch\u00e9 viene dopo mesi di strappi ed ultimatum. L\u2019unica strada, se vogliamo ancora restare insieme, \u00e8 ricostruire da capo questo patto, con coraggio, altruismo, credibilit\u00e0. A chiederlo sono soprattutto gli italiani. La mobilitazione di questi giorni da parte di cittadini, associazioni, territori a favore della prosecuzione del Governo \u00e8 senza precedenti e impossibile da ignorare. Ha coinvolto il terzo settore, la scuola e l\u2019universit\u00e0, il mondo dell\u2019economia, delle professioni e dell\u2019imprenditoria, lo sport. Si tratta di un sostegno immeritato, ma per il quale sono enormemente grato.<\/p>\n\n\n\n

Dove Draghi mostra il suo animo politico: il tecnico che afferisce al kratos. Sa che la politica \u00e8 fatta di patti e di strappi, la sua residua auctoritas pu\u00f2 essere utilizzata per neutralizzare i conflitti.<\/p>\n\n\n\n

Il Presidente del consiglio salta i partiti e coinvolge direttamente la societ\u00e0 civile. I cittadini e gli interessi organizzati guardano con favore alla prosecuzione del governo contrapponendosi ai partiti \u00e8 l\u2019argomento costruito da Draghi.<\/p>\n\n\n\n

Il secondo \u00e8 quello del personale sanitario, gli eroi della pandemia, verso cui la nostra gratitudine collettiva \u00e8 immensa. Questa domanda di stabilit\u00e0 impone a noi tutti di decidere se sia possibile ricreare le condizioni con cui il Governo pu\u00f2 davvero governare. \u00c8 questo il cuore della nostra discussione di oggi. \u00c8 questo il senso dell\u2019impegno su cui dobbiamo confrontarci davanti ai cittadini. <\/p>\n\n\n\n

Qui il Presidente del Consiglio rimarca un punto forte del progetto di governo tecnocratico di questi anni: la stabilit\u00e0 e l\u2019ordine contrapposti alle incertezze dei programmi sovranisti, populisti e radicali.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019Italia ha bisogno di un governo capace di muoversi con efficacia e tempestivit\u00e0 su almeno quattro fronti. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza \u00e8 un\u2019occasione unica per migliorare la nostra crescita di lungo periodo, creare opportunit\u00e0 per i giovani e le donne, sanare le diseguaglianze a partire da quelle tra Nord e Sud. Entro la fine di quest\u2019anno, dobbiamo raggiungere 55 obiettivi, che ci permetteranno di ricevere una nuova rata da 19 miliardi di euro. Gli obiettivi riguardano temi fondamentali come le infrastrutture digitali, il sostegno al turismo, la creazione di alloggi universitari e borse di ricerca, la lotta al lavoro sommerso. Completare il PNRR \u00e8 una questione di seriet\u00e0 verso i nostri cittadini e verso i partner europei. Se non mostriamo di saper spendere questi soldi con efficienza e onest\u00e0, sar\u00e0 impossibile chiedere nuovi strumenti comuni di gestione delle crisi. L\u2019avanzamento del PNRR richiede la realizzazione dei tanti investimenti che lo compongono. Dalle ferrovie alla banda larga, dagli asili nido alle case di comunit\u00e0, dobbiamo impegnarci per realizzare tutti i progetti che abbiamo disegnato con il contributo decisivo delle comunit\u00e0 locali. Dobbiamo essere uniti contro la burocrazia inutile, quella che troppo spesso ritarda lo sviluppo del Paese. E dobbiamo assicurarci che gli enti territoriali \u2013 a partire dai Comuni – abbiano tutti gli strumenti necessari per superare eventuali problemi di attuazione. Allo stesso tempo, dobbiamo procedere spediti con le riforme che, insieme agli investimenti, sono il cuore del PNRR. La riforma del codice degli appalti pubblici intende assicurare la realizzazione in tempi rapidi delle opere pubbliche e il rafforzamento degli strumenti di lotta alla corruzione. Dobbiamo tenere le mafie lontane dal PNRR. \u00c8 il modo migliore per onorare la memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e degli uomini e donne delle loro scorte, a trent\u2019anni dalla loro barbara uccisione.<\/p>\n\n\n\n

La riforma del codice degli appalti \u00e8 stata approvata, ed \u00e8 in corso il lavoro di predisposizione degli schemi di decreti delegati. Questi devono essere licenziati entro marzo del prossimo anno. La riforma della concorrenza serve a promuovere la crescita, ridurre le rendite, favorire investimenti e occupazione. Con questo spirito abbiamo approvato norme per rimuovere gli ostacoli all\u2019apertura dei mercati, alla tutela dei consumatori. La riforma tocca i servizi pubblici locali, inclusi i taxi, e le concessioni di beni e servizi, comprese le concessioni balneari. Il disegno di legge deve essere approvato prima della pausa estiva, per consentire entro la fine dell\u2019anno l\u2019ulteriore approvazione dei decreti delegati, come previsto dal PNRR. Ora c\u2019\u00e8 bisogno di un sostegno convinto all\u2019azione dell\u2019esecutivo \u2013 non di un sostegno a proteste non autorizzate, e talvolta violente, contro la maggioranza di governo. Per quanto riguarda la giustizia, abbiamo approvato la riforma del processo penale, del processo civile e delle procedure fallimentari e portato in Parlamento la riforma della giustizia tributaria. Queste riforme sono essenziali per avere processi giusti e rapidi, come ci chiedono gli italiani. \u00c8 una questione di libert\u00e0, democrazia, prosperit\u00e0. Le scadenze segnate dal PNRR sono molto precise. Dobbiamo ultimare entro fine anno la procedura prevista per i decreti di attuazione della legge delega civile e penale. La legge di riforma della giustizia tributaria \u00e8 in discussione al Senato, e deve essere approvata entro fine anno. Infine, l\u2019autunno scorso il Governo ha dato il via al disegno di legge delega per la revisione del fisco. Siamo consapevoli che in Italia il fisco \u00e8 complesso e spesso iniquo. Per questo non abbiamo mai aumentato le tasse sui cittadini. Tuttavia per questo occorre procedere con uno sforzo di trasparenza. Intendiamo ridurre le aliquote Irpef a partire dai redditi medio-bassi; superare l\u2019Irap; razionalizzare l\u2019Iva. I primi passi sono stati compiuti con l\u2019ultima legge di bilancio, che ha avviato la revisione dell\u2019Irpef e la riforma del sistema della riscossione. In Italia l\u2019Agenzia delle Entrate-Riscossione conta 1.100 miliardi di euro di crediti residui, pari a oltre il 60% del prodotto interno lordo nazionale \u2013 una cifra impressionante. Dobbiamo quindi approvare al pi\u00f9 presto la riforma fiscale, che include il completamento della riforma della riscossione, e varare subito dopo i decreti attuativi.<\/p>\n\n\n\n

Accanto al PNRR, c\u2019\u00e8 bisogno di una vera agenda sociale, che parta dai pi\u00f9 deboli, come i disabili e gli anziani non autosufficienti. L\u2019aumento dei costi dell\u2019energia e il ritorno dell\u2019inflazione hanno causato nuove diseguaglianze, che aggravano quelle prodotte dalla pandemia. Fin dall\u2019avvio del governo abbiamo condiviso con i sindacati e le associazioni delle imprese un metodo di lavoro che prevede incontri regolari e tavoli di lavoro. Questo metodo \u00e8 gi\u00e0 servito per gestire alcune emergenze del Paese: dalla ripresa delle attivit\u00e0 produttive nella fase pandemica fino alla sicurezza del lavoro, su cui molto \u00e8 stato fatto e molto resta ancora da fare. Oggi \u00e8 essenziale proseguire in questo confronto e definire in una prospettiva condivisa gli interventi da realizzare nella prossima legge di bilancio. Quest\u2019anno, l\u2019andamento della finanza pubblica \u00e8 migliore delle attese e ci permette di intervenire, come abbiamo fatto finora, senza nuovi scostamenti di bilancio. Bisogna adottare entro i primi giorni di agosto un provvedimento corposo per attenuare l\u2019impatto su cittadini e imprese dell\u2019aumento dei costi dell\u2019energia, e poi per rafforzare il potere d\u2019acquisto, soprattutto delle fasce pi\u00f9 deboli della popolazione. Ridurre il carico fiscale sui lavoratori, a partire dai salari pi\u00f9 bassi, \u00e8 un obiettivo di medio termine. Questo \u00e8 un punto su cui concordano sindacati e imprenditori. Con la scorsa legge di bilancio abbiamo adottato un primo e temporaneo intervento. Dobbiamo aggiungerne un altro in tempi brevi, nei limiti consentiti dalle nostre disponibilit\u00e0 finanziarie. Occorre anche spingere il rinnovo dei contratti collettivi. Molti, tra cui quelli del commercio e dei servizi, sono scaduti da troppi anni. La contrattazione collettiva \u00e8 uno dei punti di forza del nostro modello industriale, per l\u2019estensione e la qualit\u00e0 delle tutele, ma non raggiunge ancora tutti i lavoratori. A livello europeo \u00e8 in via di approvazione definitiva una direttiva sul salario minimo, ed \u00e8 in questa direzione che dobbiamo muoverci, insieme alle parti sociali, assicurando livelli salariali dignitosi alle fasce di lavoratori pi\u00f9 in sofferenza. Il reddito di cittadinanza \u00e8 una misura importante per ridurre la povert\u00e0, ma pu\u00f2 essere migliorato per favorire chi ha pi\u00f9 bisogno e ridurre gli effetti negativi sul mercato del lavoro. C\u2019\u00e8 bisogno di una riforma delle pensioni che garantisca meccanismi di flessibilit\u00e0 in uscita in un impianto sostenibile, ancorato al sistema contributivo.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019Italia deve continuare a ridisegnare la sua politica energetica, come fatto in questi mesi. Il Vertice di questa settimana ad Algeri conferma la nostra assoluta determinazione a diversificare i fornitori, spingere in modo convinto sull\u2019energia rinnovabile. Per farlo, c\u2019\u00e8 bisogno delle necessarie infrastrutture. Dobbiamo accelerare l\u2019istallazione dei rigassificatori \u2013 a Piombino e a Ravenna. Non \u00e8 possibile affermare di volere la sicurezza energetica degli italiani e poi, allo stesso tempo, protestare contro queste infrastrutture. Si tratta di impianti sicuri, essenziali per il nostro fabbisogno energetico, per la tenuta del nostro tessuto produttivo. In particolare, dobbiamo ultimare l\u2019istallazione del rigassificatore di Piombino entro la prossima primavera. \u00c8 una questione di sicurezza nazionale. <\/p>\n\n\n\n

Un passaggio interessante che evidenzia un tema destinato ad emergere nei prossimi anni: il riformismo legittimato in nome della sicurezza nazionale.<\/p>\n\n\n\n

Allo stesso tempo, dobbiamo portare avanti con la massima urgenza la transizione energetica verso fonti pulite. Entro il 2030 dobbiamo installare circa 70 GW di impianti di energia rinnovabile. La siccit\u00e0 e le ondate di calore anomalo che hanno investito l\u2019Europa nelle ultime settimane ci ricordano l\u2019urgenza di affrontare con seriet\u00e0 la crisi climatica nel suo complesso. Penso anche agli interventi per migliorare la gestione delle risorse idriche, la cui manutenzione \u00e8 stata spesso gravemente deficitaria. Il PNRR stanzia pi\u00f9 di 4 miliardi per questi investimenti, a cui va affiancato un \u201cpiano acqua\u201d pi\u00f9 urgente. Per quanto riguarda le misure per l\u2019efficientamento energetico e pi\u00f9 in generale i bonus per l\u2019edilizia, intendiamo affrontare le criticit\u00e0 nella cessione dei crediti fiscali, ma al contempo ridurre la generosit\u00e0 dei contributi. Come promesso nel mio discorso di insediamento, e da voi sostenuto in quest\u2019aula, questo governo si identifica pienamente nell\u2019Unione Europea, nel legame transatlantico. L\u2019Italia deve continuare ad essere protagonista in politica estera. La nostra posizione \u00e8 chiara e forte: nel cuore dell\u2019Unione Europea, nel legame transatlantico. La nostra posizione \u00e8 chiara e forte nel cuore dell\u2019Ue, del G7, della NATO. Dobbiamo continuare a sostenere l\u2019Ucraina in ogni modo, come questo Parlamento ha impegnato il Governo a fare con una risoluzione parlamentare. Come mi ha ripetuto ieri al telefono il Presidente Zelensky, armare l\u2019Ucraina \u00e8 il solo modo per permettere agli ucraini di difendersi. Allo stesso tempo, occorre continuare a impegnarci per cercare soluzioni negoziali, a partire dalla crisi del grano. E dobbiamo aumentare gli sforzi per combattere le interferenze da parte della Russia e delle altre autocrazie nella nostra politica, nella nostra societ\u00e0.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019Italia \u00e8 un Paese libero e democratico. Davanti a chi vuole provare a sedurci con il suo modello autoritario, dobbiamo rispondere con la forza dei valori europei. L\u2019Unione Europea \u00e8 la nostra casa e al suo interno dobbiamo portare avanti sfide ambiziose. Dobbiamo continuare a batterci per ottenere un tetto al prezzo del gas russo, che beneficerebbe tutti, e per la riforma del mercato elettrico, che pu\u00f2 cominciare da quello domestico anche prima di accordi europei. Queste misure sono essenziali per difendere il potere d\u2019acquisto delle famiglie, per tutelare i livelli di produzione delle imprese. In Europa si discuter\u00e0 presto anche della riforma delle regole di bilancio e di difesa comune, del superamento del principio dell\u2019unanimit\u00e0. In tutti questi campi, l\u2019Italia ha molto da dire \u2013 con credibilit\u00e0, spirito costruttivo, e senza alcuna subalternit\u00e0. Ci sono altri impegni che l\u2019esecutivo vuole assumere che riguardano, ad esempio, la riforma del sistema dei medici di base e la discussione per il riconoscimento di forme di autonomia differenziata. Tutto questo richiede un Governo che sia davvero forte e coeso e un Parlamento che lo accompagni con convinzione, nel reciproco rispetto dei ruoli. All\u2019Italia non serve una fiducia di facciata, che svanisca davanti ai provvedimenti scomodi. Serve un nuovo patto di fiducia, sincero e concreto, come quello che ci ha permesso finora di cambiare in meglio il Paese. I partiti e voi parlamentari – siete pronti a ricostruire questo patto? Siete pronti a confermare quello sforzo che avete compiuto nei primi mesi, e che poi si \u00e8 affievolito? Siamo qui, in quest\u2019aula, oggi, a questo punto della discussione, perch\u00e9 e solo perch\u00e9 gli italiani lo hanno chiesto. Questa risposta a queste domande non la dovete dare a me, ma la dovete dare a tutti gli italiani. <\/p>\n\n\n\n

Crescendo finale: Draghi come emanazione degli \u201citaliani\u201d, ancor presente sulla scena soltanto perch\u00e9 richiesto dalla nazione. Un passaggio molto gollista. Nel finale rimette la palla nel campo della democrazia per sfidare i partiti sul suo programma di governo. Tecnica, anti-partitismo, realismo democratico si mescolano in uno dei discorsi pi\u00f9 rappresentativi e articolati della carriera di Draghi.<\/p>\n\n\n\n

Grazie.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Mario Draghi ha pronunciato al Senao uno dei discorsi pi\u00f9 interessanti e complessi della sua carriera politica. Lorenzo Castellani analizza la sua retorica particolare – allo stesso tempo molto tecnocratica ma che parla direttamente al popolo, senza nessuna mediazione.<\/p>\n","protected":false},"author":2851,"featured_media":4322,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"templates\/post-speeches.php","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"_trash_the_other_posts":false,"footnotes":""},"categories":[1571],"tags":[],"geo":[2084],"class_list":["post-4316","post","type-post","status-publish","format-standard","hentry","category-politica","staff-lorenzo-castellani","geo-italia"],"acf":[],"yoast_head":"\nLo stile tecnopopulista di Mario Draghi - Il Grand Continent<\/title>\n<meta name=\"robots\" content=\"index, follow, max-snippet:-1, max-image-preview:large, max-video-preview:-1\" \/>\n<link rel=\"canonical\" href=\"https:\/\/legrandcontinent.eu\/it\/2022\/07\/20\/lo-stile-tecnopopulista-di-mario-draghi\/\" \/>\n<meta property=\"og:locale\" content=\"it_IT\" \/>\n<meta property=\"og:type\" content=\"article\" \/>\n<meta property=\"og:title\" content=\"Lo stile tecnopopulista di Mario Draghi - Il Grand Continent\" \/>\n<meta property=\"og:description\" content=\"Mario Draghi ha pronunciato al Senao uno dei discorsi pi\u00f9 interessanti e complessi della sua carriera politica. 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