{"id":37172,"date":"2025-07-26T10:54:00","date_gmt":"2025-07-26T08:54:00","guid":{"rendered":"https:\/\/legrandcontinent.eu\/it\/?p=37172"},"modified":"2025-08-12T11:07:02","modified_gmt":"2025-08-12T09:07:02","slug":"hydra-liliade-e-la-parola-blu-grand-tour-a-hydra-con-gerard-araud","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/legrandcontinent.eu\/it\/2025\/07\/26\/hydra-liliade-e-la-parola-blu-grand-tour-a-hydra-con-gerard-araud\/","title":{"rendered":"Hydra, l’Iliade e la parola blu: Grand Tour a Hydra con G\u00e9rard Araud"},"content":{"rendered":"\n
Grand Tour<\/a>, la nostra storica serie estiva, torna per una nuova stagione.<\/em><\/p>\n\n\n\n Come ogni anno, vi invitiamo a esplorare il rapporto di affinit\u00e0 tra personalit\u00e0 e luoghi geografici in cui non sono nati o non hanno realmente vissuto, ma che hanno comunque svolto un ruolo cruciale nel loro percorso intellettuale o artistico.<\/em><\/p>\n\n\n\n Dopo <\/em>\u00c9douard Louis<\/em><\/a>, concludiamo questa \u201csettimana greca\u201d con G\u00e9rard Araud.<\/em><\/p>\n\n\n\n Sono andato in Grecia per la prima volta all’et\u00e0 di vent’anni. Eravamo partiti con una 2 CV, avevamo percorso la costa jugoslava e fatto il giro dell’Albania comunista fino a Salonicco.<\/p>\n\n\n\n Siamo arrivati ad Atene una sera. Ci siamo precipitati all’Acropoli, dove non c’era quasi pi\u00f9 nessuno. Ero solo di fronte al Partenone e ho pianto di gioia. Avevo vent’anni e sentivo che quel luogo era parte di me. Questa sensazione non mi ha mai abbandonato.<\/p>\n\n\n\n Questo attaccamento ha origine nella mia infanzia a Marsiglia.<\/p>\n\n\n\n Al liceo Thiers, come tutti quelli della mia generazione, ho studiato latino dalla prima media e greco dalla terza. Il mio insegnante di terza ci ha accolti dicendo: “Signori, tutto ci\u00f2 che \u00e8 stato detto di bello e di grande \u00e8 stato detto prima in greco”. Era ovviamente un approccio occidentalocentrico. Eravamo bambini di un’altra epoca: facevamo gare tra compagni tra Atene e Roma, organizzavamo concorsi sulla rivalit\u00e0 tra le due civilt\u00e0. In queste giostre infantili, ero sempre un appassionato ateniese.<\/p>\n\n\n\n Da allora, non ho mai smesso di essere affascinato dalla cultura greca. \u00c8 vero che \u00e8 facile cadere nell’anacronismo analizzando il V secolo a.C. con una prospettiva del XXI secolo, proiettando su di esso le proprie fantasie o idee. Tuttavia, con queste precauzioni, la letteratura greca mi \u00e8 sempre sembrata andare all’essenza della condizione umana. \u00c8 Antigone, sono i miti della Grecia, il teatro di Eschilo. In I Persiani<\/em>, Eschilo fa parlare i nemici, i vinti, e lo fa con dignit\u00e0 e rispetto.<\/p>\n\n\n\n Da questi testi si ricava la visione di un uomo di fronte a Dio, di fronte alla sventura, ma anche libero e padrone del proprio destino.<\/p>\n\n\n\n \u00c8 questa Grecia umanista che ho radicato nel profondo di me stesso. Oggi, ogni 29 maggio, piango la caduta di Costantinopoli.<\/p>\n\n\n\n \u00c8 anche il fascino per Alessandro, la meteora che fond\u00f2 una citt\u00e0 a suo nome ai confini del mondo, dove oggi si trova l’Uzbekistan.<\/p>\n\n\n\n Questi ricordi dell’antico greco mi permettono oggi di giocare con la lingua greca contemporanea, con affetto. Quando sento \u201ckalimera<\/em>\u201d (buongiorno), non posso fare a meno di pensare che \u201ckalos<\/em>\u201d e \u201chimera<\/em>\u201d sono parole che figuravano nell’Iliade<\/em>, trent’anni secoli fa. Durante il mio primo soggiorno in Grecia, ho visto un giornale chiamato Kathimerini<\/em>, che immaginavo significasse \u201cil quotidiano\u201d. \u00c8 un piccolo gioco personale tra la Grecia, la lingua greca e me.<\/p>\n\n\n\n Oggi, ogni 29 maggio, piango la caduta di Costantinopoli.<\/p>G\u00e9rard Araud<\/cite><\/blockquote><\/figure>\n\n\n\n Infine, all’et\u00e0 di 15 anni sono stato segnato dal film Z<\/em> di Costa-Gavras, che mi ha profondamente commosso.<\/p>\n\n\n\n Racconta la storia di un deputato di sinistra assassinato da un sicario di estrema destra e presentato dalla polizia come un incidente. Un giovane giudice, interpretato da Jean-Louis Trintignant, segue le tracce e scopre la verit\u00e0. Il film si conclude con un colpo di Stato. Nei titoli di coda appariva l’elenco delle cose che i militari avevano vietato. Tra queste, quella della “matematica moderna” aveva turbato e segnato l’adolescente che ero allora, anche se non so bene perch\u00e9, ripensandoci. Del resto, \u00e8 l’unica che ricordo.<\/p>\n\n\n\n Insomma, vedo nella letteratura e nella cultura greca i segni sempre nuovi di un’umanit\u00e0 universale, innamorata della libert\u00e0.<\/p>\n\n\n\n Da mediterraneo, non riesco a fare il bagno in acque con una temperatura inferiore ai 24 gradi Celsius: le mie vacanze possono quindi svolgersi solo in Grecia o in Italia. Qui arriviamo a una seconda Grecia, la Grecia moderna, e alla “mia isola” \u2013 Hydra \u2013 dove trascorro le vacanze da trent’anni e dove possiedo una casa.<\/p>\n\n\n\n Hydra \u00e8 un’isola molto particolare.<\/p>\n\n\n\n Essa illustra un altro aspetto della storia: l’artificialit\u00e0 delle identit\u00e0 nazionali, in Grecia come altrove. Ho fatto alcune ricerche sulla sua storia. Il console francese dell’epoca, che aveva sede a Smirne, all’inizio del XIX secolo la descriveva come albanese! Molto pi\u00f9 tardi, nel diario del diplomatico britannico Nicholson, durante i negoziati del trattato di Versailles, ho scoperto che uno dei rappresentanti della Grecia, originario di Hydra, gli spiegava che nel Consiglio dei ministri greco, quando voleva dire cose segrete a uno dei suoi colleghi, anch’egli originario di Hydra, gli parlava in albanese.<\/p>\n\n\n\n Era quindi un’isola la cui popolazione era albanese ma anche ortodossa, e scriveva in greco. Questo fenomeno di diglossia, o addirittura di trilinguismo, era comune nelle societ\u00e0 contadine dell’epoca. Idra era quindi un’isola greca di lingua albanese, il che rende ancora pi\u00f9 ironico il forte sentimento di rifiuto che oggi provano gli abitanti di Idra nei confronti degli albanesi. Un amico che vive sull’isola da mezzo secolo mi ha raccontato di aver conosciuto alcuni anziani abitanti di lingua albanese.<\/p>\n\n\n\n Man mano che l’Impero ottomano sprofondava nell’anarchia nel XVIII secolo, i rifugiati lasciarono il continente per rifugiarsi sull’isola. Molti divennero commercianti e contrabbandieri grazie al blocco continentale dell’Impero francese, che contribu\u00ec a renderla un centro nevralgico del contrabbando mediterraneo.<\/p>\n\n\n\n Hydra, che oggi conta 3.000 abitanti, raggiunse allora una popolazione di 20.000 persone. Durante la rivolta contro i turchi nel 1821, ad esempio, l’isola avrebbe fornito un terzo della flotta greca. Storicamente, si tratta quindi di un’isola che ha vissuto un lungo periodo di prosperit\u00e0, dove vivevano famiglie di armatori che hanno svolto un ruolo importante nei primi decenni della vita politica del Paese. Abbiamo acquistato la nostra casa da una famiglia che all’epoca ha dato alla Grecia un primo ministro e diversi ammiragli.<\/p>\n\n\n\n Da mediterraneo, non riesco a fare il bagno in acque con una temperatura inferiore ai 24 gradi Celsius: le mie vacanze possono quindi svolgersi solo in Grecia o in Italia.<\/p>G\u00e9rard Araud<\/cite><\/blockquote><\/figure>\n\n\n\n Hydra \u00e8 tornata di moda negli anni ’60, una sorta di Saint-Tropez greca che attirava celebrit\u00e0 come Jackie Onassis, gli Agnelli, bon vivants e artisti come Leonard Cohen, i cui figli possiedono ancora una casa sull’isola.<\/p>\n\n\n\n Oggi l’isola \u00e8 classificata e protetta: \u00e8 vietato costruire edifici moderni e non ci sono automobili. Tutto si fa a piedi o a dorso di mulo. Ecco perch\u00e9 l’accessibilit\u00e0 di una casa si misura in base al numero di gradini che bisogna salire per raggiungerla. La mia prima casa era a 280 gradini, questa a 150.<\/p>\n\n\n\n Non c’\u00e8 un solo errore di gusto su quest’isola dove tutto \u00e8 bello. Abbiamo una casa \u201carkhontiko<\/em>\u201d per l’arconte, la casa del signore, un \u201cmaniero\u201d che in realt\u00e0 \u00e8 un semplice cubo di pietra a due piani. Altre case contengono magnifici decori dipinti. Ma la Grecia era povera: niente che potesse competere con i nostri castelli.<\/p>\n\n\n\n Mi piace percorrere il sentiero che segue la costa e conduce a un secondo porto.<\/p>\n\n\n\n C’\u00e8 anche un forte che \u00e8 stato trasformato in ristorante da una nostra amica. La sera, di fronte al mare, \u00e8 un piacere ritrovarsi l\u00ec e godersi il caratteristico calore greco.<\/p>\n\n\n\n Negli anni ’60, Hydra era un’isola boh\u00e9mienne e borghese.<\/p>G\u00e9rard Araud<\/cite><\/blockquote><\/figure>\n\n\n\n Ci sono anche dei monasteri, come quello situato in cima al monte Eros. La passeggiata per raggiungerlo \u00e8 magnifica. Si possono vedere le rovine di case del XIX secolo, vestigia di un’epoca in cui l’isola aveva una popolazione pi\u00f9 numerosa. I papaveri e un pollo che corre accanto a un mulo solitario conferiscono ad alcuni luoghi un’atmosfera malinconica di abbandono.<\/p>\n\n\n\n Le chiese dell’isola sono belle, ma spesso chiuse perch\u00e9 appartengono a famiglie che hanno lasciato Hydra. Si aprono solo il giorno della festa del santo, quando la famiglia torna per l’occasione e offre un cocktail dopo la funzione. Sono momenti da non perdere perch\u00e9 sono l’unica occasione per scoprirle. Alcune sono ricoperte da magnifici affreschi. Sto cercando di convincere il sindaco a creare un itinerario delle chiese, ma i suggerimenti dei non isolani hanno un successo limitato.<\/p>\n\n\n\n Ma \u00e8 a Pasqua che bisogna davvero scoprire Hydra.<\/p>\n\n\n\n L’isola, ricoperta di fiori, celebra la Resurrezione in quella che \u00e8, in realt\u00e0, la vera festa nazionale greca, anche se non \u00e8 quella ufficiale. Tutti gli abitanti originari di Hydra tornano a casa. Il venerd\u00ec sera, ogni parrocchia segue per le strade dell’isola la processione dietro l’\u201cepitaffio\u201d, il simbolo della tomba di Cristo. Una di queste processioni si reca in un piccolo porto dove i portatori entrano in acqua fino al torace mentre vengono benedetti dalla riva. Mi ricordo che nell’antichit\u00e0 si faceva lo stesso in primavera con la statua di Iside per celebrare il ritorno della navigazione. Il sabato sera, tutti si ritrovano nella cattedrale con un cero spento in mano, che viene acceso a mezzanotte quando il sacerdote che legge il Vangelo della Resurrezione esclama: \u00ab Xristos anesti!<\/em> \u00bb (Cristo \u00e8 risorto!), al che si risponde: \u00ab Alithos anesti<\/em> \u00bb – \u00c8 davvero risorto. \u00c8 un momento di gioia a cui partecipano tutti, giovani e anziani, credenti e non credenti. La domenica, infine, \u00e8 festa nelle strade. Si balla, si canta e si beve, gustando i piatti tradizionali. Musica e danze greche, naturalmente, e un’atmosfera allegra.<\/p>\n\n\n\n Negli anni ’60, Hydra era un’isola boh\u00e9mienne e borghese.<\/p>\n\n\n\n Leonard Cohen faceva parte di quella cerchia. Quando la marea si ritira, lascia delle tracce e, allo stesso modo, quando sono arrivato sull’isola nel 1995, c’era ancora qualcosa di quel periodo, con inglesi e americani che vivevano ancora l\u00ec. Ho comprato la mia prima casa da una coppia di australiani, gli ultimi sopravvissuti di quell’epoca.<\/p>\n\n\n\n\n C’\u00e8 un’atemporalit\u00e0 umana nella cultura greca: l’apparizione di Edipo sulla scena dopo essersi accecato, il racconto delle disgrazie della regina Atossa, ne I Persiani<\/em> sono senza tempo. Le traduzioni moderne non sempre hanno reso giustizia a questi testi.<\/p>\n\n\n\n L’estate scorsa ho riletto L’Iliade<\/em>. Sono rimasto colpito dalla ricchezza e dalla poesia dei paragoni. “Come si vedono le api, in sciami compatti, uscire da un’antro cavo, in flussi sempre nuovi, per formare un grappolo, che presto volteggia sopra i fiori primaverili, mentre molte altre se ne vanno svolazzando, alcune da una parte, altre dall’altra; cos\u00ec, navi e baracche, schiere innumerevoli si dispongono in gruppi serrati davanti alla riva bassa per prendere parte all’assemblea” <\/span>1<\/sup><\/a><\/span><\/span> Si trovano continuamente riferimenti alla natura di grande intensit\u00e0.<\/p>\n\n\n\n Penso anche a: \u00abAh, che io muoia e che la terra mi ricopra per sempre, piuttosto che sentire le tue grida e vederti rapita\u00bb.<\/p>\n\n\n\n La mia traduzione preferita \u00e8 quella delle edizioni Actes Sud, che trovo davvero eccellente, di Fr\u00e9d\u00e9ric Mugler.<\/p>\n\n\n\n Ho letto tre volte anche La guerra del Peloponneso<\/em> di Tucidide.<\/p>\n\n\n\n La prima volta ho saltato i discorsi per concentrarmi sulla storia delle battaglie. Ora leggo soprattutto i discorsi, perch\u00e9 sono una vera e propria lezione di morale e geopolitica. Vi si trova il famoso discorso meliano in cui gli Ateniesi dicono ai Meliani: “Avete il diritto dalla vostra parte, ma sono i forti che impongono la loro volont\u00e0 ai deboli”. Il ricorso contemporaneo a Tucidide \u00e8 rivelatore a questo proposito, poich\u00e9 egli viveva in un mondo di ferro, dove i prigionieri venivano massacrati senza esitazione.<\/p>\n\n\n\nQuando \u00e8 stato il suo primo incontro con la Grecia?<\/h3>\n\n\n\n
Perch\u00e9 secondo lei?<\/h3>\n\n\n\n
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\r\n <\/picture>\r\n \n Da trent’anni trascorre le sue vacanze in Grecia, su un’isola. Qual \u00e8 la sua \u201cisola greca\u201d?<\/h3>\n\n\n\n
\r\n <\/picture>\r\n \n Quali sono i luoghi che le sono pi\u00f9 cari a Hydra?<\/h3>\n\n\n\n
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\r\n <\/picture>\r\n \n \u00c8 anche un’isola nota per essere stata quella di Leonard Cohen.<\/h3>\n\n\n\n
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\n <\/picture>\n Quali sono le sue letture greche? Quali traduzioni consigli?<\/h3>\n\n\n\n
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