{"id":3300,"date":"2022-01-30T20:36:43","date_gmt":"2022-01-30T20:36:43","guid":{"rendered":"https:\/\/legrandcontinent.eu\/ita\/?p=3300"},"modified":"2022-01-30T20:36:55","modified_gmt":"2022-01-30T20:36:55","slug":"crisi-del-quirinale-una-svolta-nella-storia-politica-italiana","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/legrandcontinent.eu\/it\/2022\/01\/30\/crisi-del-quirinale-una-svolta-nella-storia-politica-italiana\/","title":{"rendered":"Crisi del Quirinale: una svolta nella storia politica italiana"},"content":{"rendered":"\n
Lo scenario di extrema ratio<\/em>, quello che ha condotto alla rielezione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha prevalso. Ogni altra mediazione tra partiti che riguardasse la spostamento del Presidente del Consiglio Mario Draghi al Quirinale o l\u2019individuazione di una figura terza, super partes<\/em>, \u00e8 fallita. La vicenda che si \u00e8 appena conclusa rappresenta l\u2019epilogo di una legislatura quanto mai sofferta e la spia inequivocabile di un sistema politico in avanzatissimo stato di decomposizione, e non pu\u00f2 essere compresa se non la si osserva all\u2019interno di una prospettiva pi\u00f9 ampia.<\/p>\n\n\n\n
Le elezioni politiche del 2018 hanno ulteriormente destabilizzato il gi\u00e0 fragilissimo sistema politico italiano. La crescita repentina di consenso per il populismo, ossia per il Movimento 5 Stelle fondato dal comico Beppe Grillo, e per il sovranismo \u2013 la Lega di Matteo Salvini \u2013 verificatasi in quell\u2019elezione ha reso impossibile, per mancanza di numeri, l\u2019ipotesi di governo che pareva pi\u00f9 accreditata, quella di un accordo fra i due principale raggruppamenti di centro sinistra e centro destra, il Partito democratico e Forza Italia di Silvio Berlusconi. Mentre in parlamento arrivavano centinaia di nuove leve, politici giovani e poco professionalizzati animati da parole d\u2019ordine anti-politiche, euroscettiche e anti-establishment, quanto mai difficili da organizzare e disciplinare, o anche solo da ricondurre a una logica politica.<\/p>\n\n\n\n
Sfruttando le vaghe e confuse emozioni progressiste diffuse nel Movimento 5 stelle, si \u00e8 tentato allora di cucire un accordo a sinistra tra il raggruppamento di Grillo e il Partito democratico. E, una volta fallita quell\u2019ipotesi, si \u00e8 arrivati con una faticosa mediazione all\u2019esperimento nazional-populista del primo governo Conte. Un forte elemento di perturbazione, nel quadro delle alleanze europee e internazionali dell\u2019Italia. E una conferma dell\u2019emergere di un clivage<\/em> fra populisti ed establishment che non ha per\u00f2 sostituito quello fra destra e sinistra, ma gli si \u00e8 sovrapposto. Anche perch\u00e9 la coalizione di centrodestra era andata unita alle elezioni, che si erano svolte con un sistema elettorale misto proporzionale-uninominale, e governava unita in numerose amministrazioni locali, e in particolare in tutte le importanti regioni del Nord Italia.<\/p>\n\n\n\n
L\u2019esperimento del governo Conte I \u00e8 fallito dopo poco pi\u00f9 di un anno. Ha pesato per un verso la torsione moderata ed europeista impressa da Giuseppe Conte al Movimento 5 Stelle, culminata nella decisione di votare a Strasburgo per Ursula von der Leyen a Presidente della Commissione Europea. Per un altro, la decisione del leader leghista Salvini, forte di un 34% raccolto alle elezioni europee del 2019, di tentare di incassare anche a livello nazionale, rompendo l\u2019asse populista, rimettendosi a capo della coalizione di centrodestra e forzando le elezioni. A quel punto, pur di fermare Salvini, ha preso vita l\u2019alleanza a sinistra tra PD e Movimento 5 Stelle ed \u00e8 nato il governo Conte II. Un\u2019anomalia istituzionale non da poco: lo stesso premier a capo di una maggioranza differente, anzi politicamente opposta alla precedente. Tuttavia, nemmeno questo nuovo assetto \u00e8 riuscito a sopravvivere fin alla fine della legislatura. Il protagonismo del Presidente del Consiglio, la difficolt\u00e0 nel portare a compimento le riforme, l\u2019emergenza pandemica hanno condotto le forze centriste \u2013 su iniziativa dell\u2019ex segretario del PD Matteo Renzi, uscito nel frattempo dal suo partito \u2013 a spegnere l\u2019interruttore del governo Conte II. <\/p>\n\n\n\n
Dopo settimane perdute nella vana ricerca di \u201cresponsabili\u201d, ossia parlamentari indipendenti disposti a sostenere un Conte-ter, il sistema politico ha scelto di auto-commissariarsi. Il Presidente Mattarella ha incaricato Mario Draghi, appena congedatosi dalla presidenza della BCE, come Presidente del Consiglio. Il parlamento pi\u00f9 anti-politico e anti-establishment della storia repubblicana \u00e8 stato cos\u00ec costretto ad accettare il governo del maggior tecnocrate nazionale ed europeo<\/a>: il segno ulteriore di una crisi istituzionale senza fine.<\/p>\n\n\n\n