{"id":17602,"date":"2024-01-19T20:01:38","date_gmt":"2024-01-19T19:01:38","guid":{"rendered":"https:\/\/legrandcontinent.eu\/it\/?p=17602"},"modified":"2024-01-19T20:14:13","modified_gmt":"2024-01-19T19:14:13","slug":"milei-a-davos-il-discorso-integrale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/legrandcontinent.eu\/it\/2024\/01\/19\/milei-a-davos-il-discorso-integrale\/","title":{"rendered":"Milei a Davos: il discorso integrale"},"content":{"rendered":"\n
Javier Milei si \u00e8 recato a Davos in Svizzera per il suo primo viaggio all’estero dopo il suo insediamento, avvenuto il 10 dicembre, e dopo aver varato un mega-decreto che riforma o abroga pi\u00f9 di 300 leggi e minaccia di abolire lo Stato – e aver inviato al Congresso una “legge omnibus” altrettanto ambiziosa. Con poco potere istituzionale e scarsa presenza parlamentare, il presidente liberal-libertario sta cercando di usare il suo capitale elettorale – ha vinto con oltre il 55% dei voti – per far passare un programma di radicale liberalizzazione economica. Questo radicalismo non deriva solo dalle sue idee massimaliste, ma anche dal bilancio dell’era Macri: sia l’ex presidente Mauricio Macri che Milei sostengono che il fallimento del governo Macri (2015-2019) fu dovuto al “gradualismo”. Molte delle misure elaborate dall’economista Federico Sturzenegger, che costituiscono la base delle riforme di Milei, erano destinate alla candidata della destra Patricia Bullrich, giunta infine terza. Se l’attuale governo \u00e8 il primo di Milei, \u00e8 anche, in parte, il secondo di Macri, vista la presenza di figure del partito dell’ex presidente nell’amministrazione. Ma oltre a questi elementi di continuit\u00e0, c’\u00e8 una dimensione messianica in Milei, che spesso fa riferimento a “forze del cielo” che lo sosterrebbero nella sua missione di ricostruzione e liberazione. Questo include la fantasia di rifondare il Paese per decreto che incontrer\u00e0 resistenza, anche se, per il momento, il Presidente approfitta del frazionamento dell’opposizione e del pragmatismo di un settore centrista pronto a negoziare parte delle sue riforme.<\/p>\n\n\n\n
Il presidente del World Economic Forum, Klaus Schwab, ha introdotto Milei al panel di Davos definendolo una persona straordinaria – forse molto meno radicale di quanto si possa pensare – che sta cercando di riportare l’Argentina sulla strada dello Stato di diritto. Il Presidente argentino legge tutto il suo discorso molto velocemente, senza staccare gli occhi dai suoi appunti. Mentre legge, il pubblico si tende. Alla fine, non vi sono stati molti applausi.<\/p>\n\n\n\n
Buongiorno e grazie a tutto: sono qui oggi per dirvi che l\u2019Occidente \u00e8 in pericolo. \u00c8 in pericolo perch\u00e9 coloro che dovrebbero difendere i valori occidentali si ritrovano cooptati da una visione del mondo che porta inesorabilmente al socialismo e, di conseguenza, alla povert\u00e0. Purtroppo, negli ultimi decenni, alcuni motivati dal desiderio benpensanti di voler aiutare gli altri e altri dal desiderio di appartenere a una casta privilegiata, i principali leader del mondo occidentale hanno abbandonato il modello della libert\u00e0 per diverse versioni di ci\u00f2 che chiamiamo collettivismo.<\/p>\n\n\n\n
In questo discorso, Milei ribadisce vari dei suoi soliti clich\u00e9. Ci\u00f2 che colpisce \u00e8 che non ci sono assolutamente elementi nuovi e che egli ripete, quasi parola per parola, un TED Talk. Il Presidente argentino riproduce un punto di vista tipico della scuola economica austriaca di Mises e Hayek, secondo il quale qualsiasi regolamentazione statale si differenzierebbe solo in misura dal socialismo sperimentato nel blocco comunista. Allo stesso tempo, si \u00e8 presentato come il difensore di un “Occidente in crisi” – i cui alleati sarebbero gli Stati Uniti e Israele – e ha esteso la sua critica alla “casta politica” – il fulcro della sua retorica elettorale – alla sfera globale, o almeno occidentale. Senza alcuna esperienza internazionale precedente, Milei legge, con qualche esitazione, un discorso ideologico astratto, senza affrontare nessuna delle sfide del mondo di oggi, come \u00e8 generalmente consuetudine a Davos – che si tratti di economia, politica internazionale o governance globale.<\/p>\n\n\n\n
Noi siamo qui per dirvi che gli esperimenti collettivisti non sono mai la soluzione ai problemi che affliggono i cittadini del mondo, ma, al contrario, ne sono la causa. Credetemi, nessuno meglio di noi argentini pu\u00f2 testimoniare queste due questioni. Quando abbiamo adottato il modello della libert\u00e0, nel lontano 1860, in 35 anni siamo diventati la prima potenza mondiale. Mentre quando abbiamo abbracciato il collettivismo, negli ultimi 100 anni, abbiamo visto come hanno cominciato a diventare sistematicamente pi\u00f9 poveri fino a scendere al posto numero 140 nel mondo. Ma prima di poter affrontare questa discussione, sarebbe importante esaminare i dati che supportano perch\u00e9 il capitalismo di libera impresa non \u00e8 solo l\u2019unico sistema possibile per porre fine alla povert\u00e0 nel mondo, ma \u00e8 anche l\u2019unico sistema moralmente desiderabile per farlo. <\/p>\n\n\n\n
Milei si riferisce spesso a concetti come il “collettivismo”, che si ritrova negli economisti austriaci o nei saggi e romanzi della scrittrice russo-americana Ayn Rand; il mondo sarebbe diviso in modo binario tra produttori e depredatori. Su questa base, il presidente argentino ha costruito una visione decadente della storia argentina. Come sottolinea la storica Camila Perochena, per Milei “il punto di svolta di questa decadenza coincise con l’attuazione della legge S\u00e1enz Pe\u00f1a, che istitu\u00ec il suffragio universale, segreto e obbligatorio e port\u00f2 alla partecipazione attiva delle ‘masse’ nell’arena politica […]. Non \u00e8 la formula dei danni dei “70 anni di peronismo”, ripetuta dallo spazio politico di centro-destra guidato da Mauricio Macri, ma quella dei “100 anni di democrazia”. Per il libertario, la “casta” \u00e8 arrivata al potere per mano della democrazia, anche se non lo dice esplicitamente”. Milei non \u00e8 affatto democratico. Parla incessantemente di libert\u00e0, ma mai di democrazia, che associa alla “casta” politica, alla demagogia e all’irrazionalit\u00e0, seguendo l’esempio dei neoreazionari americani che teorizzavano la necessit\u00e0 di una sorta di neo-monarchia come base per un capitalismo pi\u00f9 “libero”, innovativo ed efficiente. Il discorso ufficiale del “mileismo” \u00e8 che la discussione parlamentare sarebbe una perdita di tempo di fronte all’urgenza della crisi.<\/p>\n\n\n\n
L’affermazione decadente secondo cui l’Argentina sarebbe stato il Paese pi\u00f9 ricco del mondo si basa sui dati del Progetto Maddison, in base al quale l’Argentina era in cima al ranking nel 1895. Questi dati sono stati smentiti da diversi storici dell’economia. Anche se fossero veri, una potenza non si basa solo sulle dimensioni del suo PIL pro capite. Milei sembra abbracciare la retro utopia di un ritorno all’Argentina dell’Ottocento – un Paese con pochi diritti e senza suffragio universale – in una sorta di variazione trumpista sul tema “Make Argentina Great Again”.<\/p>\n\n\n\n
Se consideriamo la storia del progresso economico, possiamo vedere come dall\u2019anno zero fino all\u2019anno 1800 circa, il pil pro capite nel mondo \u00e8 rimasto praticamente costante durante tutto il periodo di riferimento. Se si guarda un grafico dell\u2019evoluzione della crescita economica nel corso della storia umana, si vede un grafico a forma di mazza da hockey: una funzione esponenziale che \u00e8 rimasta costante per il 90 per cento del tempo e scatta esponenzialmente verso l\u2019alto a partire dal XIX secolo. L\u2019unica eccezione a questa storia di stagnazione si ebbe alla fine del XV secolo con la scoperta dell\u2019America. Ma a parte questa eccezione, durante tutto il periodo compreso tra l\u2019anno zero e l\u2019anno 1800, il pil pro capite a livello globale \u00e8 rimasto stagnante. Ora, non solo il capitalismo ha generato un\u2019esplosione di ricchezza dal momento in cui \u00e8 stato adottato come sistema economico, ma se si analizzano i dati, ci\u00f2 che si osserva \u00e8 che la crescita ha accelerato durante tutto il periodo.<\/p>\n\n\n\n
Durante tutto il periodo compreso tra l\u2019anno zero e il 1800, il tasso di crescita del pil pro capite \u00e8 rimasto stabile intorno allo 0,02 per cento annuo, ovvero una crescita praticamente nulla. A partire dal XIX secolo, con la rivoluzione industriale, il tasso di crescita sal\u00ec allo 0,66 per cento. A questo ritmo, per raddoppiare il pil pro capite, ci vogliono circa 107 anni. Ora, se guardiamo al periodo tra il 1900 e il 1950, il tasso di crescita accelera all\u20191,66 per cento annuo. Per raddoppiare il pil pro capite non servono pi\u00f9 107 anni, ma 66. E se prendiamo il periodo tra il 1950 e il 2000, vediamo che il tasso di crescita \u00e8 stato del 2,1 per cento annuo, da che deriverebbe che in soli 33 anni potremmo raddoppiare il pil mondiale pro capite. Questa tendenza, lungi dal fermarsi, rimane viva anche oggi. Se prendiamo il periodo tra il 2000 e il 2023, il tasso di crescita \u00e8 nuovamente accelerato al 3 per cento annuo, il che implica che potremmo raddoppiare il nostro pil pro capite nel mondo in soli 23 anni. Ora, quando si studia il pil pro capite dal 1800 a oggi, ci\u00f2 che si osserva \u00e8 che dopo la Rivoluzione industriale il pil pro capite mondiale si \u00e8 moltiplicato di oltre 15 volte, generando un\u2019esplosione di ricchezza che ha fatto uscire dalla povert\u00e0 il 90 per cento della popolazione mondiale. Non dobbiamo mai dimenticare che nel 1800 circa il 95 per cento della popolazione mondiale viveva nella povert\u00e0 pi\u00f9 estrema, mentre quel numero \u00e8 sceso al 5 per centro nel 2020, prima della pandemia.<\/p>\n\n\n\n La conclusione \u00e8 ovvia. Lungi dall\u2019essere la causa dei nostri problemi, il capitalismo di libera impresa come sistema economico \u00e8 l\u2019unico strumento che abbiamo per porre fine alla fame, alla povert\u00e0 e alla miseria in tutto il pianeta. L\u2019evidenza empirica \u00e8 indiscutibile. Pertanto, poich\u00e9 non vi \u00e8 dubbio che il capitalismo di libero mercato sia superiore in termini produttivi, la doxa di sinistra ha attaccato il capitalismo per le sue questioni di moralit\u00e0, perch\u00e9, secondo loro, secondo i suoi detrattori, \u00e8 ingiusto. Dicono che il capitalismo \u00e8 cattivo perch\u00e9 \u00e8 individualista e che il collettivismo \u00e8 buono perch\u00e9 \u00e8 altruista. E, di conseguenza, lottano per la \u201cgiustizia sociale\u201d. Ma questo concetto, che nel primo mondo \u00e8 diventato di moda nell\u2019ultima decada, nel mio paese \u00e8 una costante del discorso politico da pi\u00f9 di 80 anni. Il problema \u00e8 che la \u201cgiustizia sociale\u201d non solo non \u00e8 giusta, ma non contribuisce nemmeno al benessere generale. Al contrario, \u00e8 un\u2019idea intrinsecamente ingiusta, perch\u00e9 violenta. \u00c8 ingiusta perch\u00e9 lo stato si finanzia attraverso le tasse e le tasse vengono riscosse in modo coercitivo. Oppure qualcuno di noi pu\u00f2 dire che paghiamo le tasse volontariamente? Ci\u00f2 significa che lo stato si finanzia attraverso la coercizione, e che maggiore \u00e8 la pressione fiscale maggiore \u00e8 la coercizione e minore \u00e8 la libert\u00e0. <\/p>\n\n\n\n Milei adotta un discorso di difesa ideologica del capitalismo, a volte con tonalit\u00e0 da Guerra Fredda. Dalle sue apparizioni pubbliche intorno al 2016, ha trasformato in un grande nemico la figura dell’economista britannico John M. Keynes, che accusa con veemenza di aver concepito un sistema economico al servizio della casta politica – ha definito il suo libro pi\u00f9 noto, la Teoria generale, come “spazzatura generale”. Il nuovo presidente argentino vede la giustizia sociale come qualcosa di aberrante, un furto, per togliere a coloro che hanno successo e dare a coloro che non ce l’hanno. Dal 2013 si considera un anarco-capitalista, ripete che lo Stato \u00e8 il male assoluto, prendendo spunto da libri come La via della schiavit\u00f9 di Hayek – secondo cui la pianificazione economica porterebbe necessariamente al totalitarismo e alla perdita delle libert\u00e0 individuali – da cui trae gran parte del contenuto dei suoi discorsi, e dall’americano Murray Rothbard. “Lo Stato \u00e8 un pedofilo in un parco giochi, con i bambini incatenati e lavati con la vaselina”, ha dichiarato una volta in un’intervista televisiva. <\/p>\n\n\n\n L’anarcocapitalista spagnolo Jes\u00fas Huerta de Soto si \u00e8 congratulato con entusiasmo con il leader argentino: “Non solo hai dato una lezione di economia austriaca alle \u00e9lite pi\u00f9 arroganti e interventiste del mondo, ma hai anche affrontato l’intrinseca immoralit\u00e0 dei loro grandiosi piani di ingegneria sociale statalista…”, ha scritto in un messaggio su X (ex-Twitter) ritwittato da Milei.<\/p>\n\n\n\n Chi promuove la giustizia sociale parte dall\u2019idea che l\u2019intera economia \u00e8 una torta che pu\u00f2 essere distribuita in modo diverso. Ma quella torta non \u00e8 data, \u00e8 ricchezza che viene generata in quello che, ad esempio, Israel Kirzner chiama un \u201cprocesso di scoperta\u201d. Se il bene o il servizio offerto da un\u2019impresa non \u00e8 desiderato, l\u2019azienda fallisce a meno che non si adegui a quello che il mercato sta domandando. Se produce un prodotto di buona qualit\u00e0 a un prezzo buono o interessante, far\u00e0 bene e produrr\u00e0 di pi\u00f9. In questo modo il mercato \u00e8 un processo di scoperta in cui il capitalista trova al volo la strada giusta. Ma se lo stato punisce il capitalista per aver avuto successo e lo blocca in questo processo di scoperta, distrugge i suoi incentivi. E la conseguenza \u00e8 che si produrr\u00e0 di meno e la torta sar\u00e0 pi\u00f9 piccola, generando danni alla societ\u00e0 nel suo insieme. Il collettivismo, inibendo questi processi di scoperta e rendendo difficile l\u2019appropriazione di ci\u00f2 che viene scoperto, lega le mani dell\u2019imprenditore e gli rende impossibile produrre beni migliori e offrire servizi migliori a un prezzo migliore. Com\u2019\u00e8 possibile allora che il mondo accademico, le organizzazioni internazionali, la politica e la teoria economica demonizzino un sistema economico che non solo ha fatto uscire il 90 per cento della popolazione mondiale dalla povert\u00e0 pi\u00f9 estrema, e lo sta facendo sempre pi\u00f9 rapidamente, ma \u00e8 anche giusto e moralmente superiore?<\/p>\n\n\n\n Grazie al capitalismo di libera impresa oggi il mondo \u00e8 nel suo momento meglio. Non c\u2019\u00e8 mai stato, in tutta la storia dell\u2019umanit\u00e0, un periodo di maggiore prosperit\u00e0 di quello in cui viviamo oggi. Il mondo oggi \u00e8 pi\u00f9 libero, pi\u00f9 ricco, pi\u00f9 pacifico e pi\u00f9 prospero che in qualsiasi altro momento della nostra storia. Questo vale per tutti, ma soprattutto per quei paesi che sono liberi e rispettano la libert\u00e0 economica e i diritti di propriet\u00e0 degli individui. Perch\u00e9 i paesi pi\u00f9 liberi sono 12 volte pi\u00f9 ricchi di quelli repressi. Il decile pi\u00f9 basso della distribuzione dei paesi liberi vive meglio del 90 per cento della popolazione dei paesi repressi, ha 25 volte meno poveri nel formato standard e 50 volte meno nel formato estremo. E se ci\u00f2 non bastasse, i cittadini dei paesi liberi vivono il 25 per cento in pi\u00f9 rispetto ai cittadini dei paesi repressi. <\/p>\n\n\n\n A Davos, Milei intende tenere una lectio magistralis sul capitalismo. Lo fa, come al solito, ripetendo le stesse frasi, senza densit\u00e0 filosofica n\u00e9 ideologica; i suoi discorsi sono pieni di frasi ad effetto, efficaci nelle brevi interviste e negli eventi della campagna elettorale, ma meno efficaci in eventi come Davos. Quando non \u00e8 vestito come una figura sgargiante – un “Leone” autodefinito – i discorsi di Milei combinano il tono stanco di una monografia universitaria con la retorica “piccante” di X (ex-Twitter), in dosi variabili. Come ha detto l’economista e candidato dell’Unione Civica Radicale Mart\u00edn Tetaz, che ha votato per Milei, sul suo account X: “Il presidente ha fatto a Davos la stessa presentazione che fa da anni (c’\u00e8 persino un discorso TED che \u00e8 una replica esatta). Insiste nell’essere l’uomo di paglia del socialismo e ha perso un’occasione unica per mostrare le imprese che l’Argentina pu\u00f2 offrire al mondo”. I libertari hanno comunque accolto con favore il “discorso storico” del loro leader.<\/p>\n\n\n\n Il cileno Alex Kaiser si \u00e8 detto entusiasta: “Come successore di Ronald Reagan e Margaret Thatcher, sta dando inizio a un cambiamento d’epoca senza precedenti dalla Guerra Fredda, a favore della libert\u00e0 come pilastro essenziale della civilt\u00e0 occidentale, minacciata dal collettivismo. Sta facendo la storia.” In verit\u00e0, il discorso di Milei contiene elementi della rivoluzione conservatrice, ma il contesto \u00e8 diverso e questa miscela di neoliberismo e antiglobalismo sembra pi\u00f9 in sintonia con questo momento di crisi del futuro – e di interregno – che con l’ottimismo della fine della Guerra Fredda e della “fine della storia”.<\/p>\n\n\n\n Ora, per capire cosa siamo qui a difendere, \u00e8 importante definire di cosa parliamo quando parliamo di libertarismo. Per definirlo ritorno alle parole del pi\u00f9 grande eroe delle idee di libert\u00e0 in Argentina, il professor Alberto Benegas Lynch ha affermato che: \u201cIl libertarismo \u00e8 il rispetto illimitato del progetto di vita degli altri, basato sul principio di non aggressione, sulla difesa del diritto alla vita, alla libert\u00e0 e alla propriet\u00e0 degli individui, le cui istituzioni fondamentali sono la propriet\u00e0 privata, i mercati liberi dall\u2019intervento statale, la libera concorrenza, la divisione del lavoro e la cooperazione sociale. Dove si pu\u00f2 avere successo solo servendo il prossimo con beni di migliore qualit\u00e0 a un prezzo migliore\u201d. In altre parole, l\u2019imprenditore \u00e8 un benefattore sociale che, lungi dall\u2019appropriarsi della ricchezza altrui, contribuisce al benessere generale. In definitiva, un uomo d\u2019affari di successo \u00e8 un eroe. <\/p>\n\n\n\n Milei cita spesso il liberal-conservatore argentino Benegas Lynch – autore meno influente di altri suoi favori – come suo mentore. A differenza della maggior parte dei suoi discorsi, in cui in genere parla genericamente di liberalismo, questa volta rivendica ripetutamente il termine libertarismo, che definisce pi\u00f9 precisamente la sua identit\u00e0, nella tradizione dei libertari americani. Il “mileismo” ha introdotto simboli come la bandiera di Gadsden, che ha origine nel libertarismo e nella destra americana.<\/p>\n\n\n\n Questo \u00e8 il modello che stiamo proponendo per l\u2019Argentina del futuro. Un modello basato sui principi fondamentali del libertarismo: la difesa della vita, della libert\u00e0 e della propriet\u00e0. <\/p>\n\n\n\n Ora, se il capitalismo della libera impresa e la libert\u00e0 economica sono stati strumenti straordinari per porre fine alla crisi povert\u00e0 nel mondo e ci troviamo oggi nel momento pi\u00f9 bello della storia dell\u2019umanit\u00e0, perch\u00e9 allora dico che l\u2019Occidente \u00e8 in pericolo? Perch\u00e9 in quei paesi che dovrebbero difendere i valori del libero mercato, settori dell\u2019establishment politico ed economico, alcuni per errori teorici e altri per ambizione di potere, stanno minando le basi del libertarismo aprendo le porte al socialismo e condannandoci potenzialmente alla povert\u00e0, alla miseria e alla stagnazione. Perch\u00e9 non si dovrebbe mai dimenticare che il socialismo \u00e8 sempre e dovunque un fenomeno di impoverimento, che \u00e8 fallito in tutti i paesi in cui \u00e8 stato tentato. \u00c8 stato un fallimento sociale, \u00e8 stato un fallimento culturale e ha anche ucciso di pi\u00f9 di 100 milioni di esseri umani. Il problema essenziale dell\u2019Occidente oggi \u00e8 che non dobbiamo solo confrontarci con coloro che, anche dopo della caduta del Muro e la schiacciante evidenza empirica continuano a sostenere il socialismo impoverente, ma anche i nostri leader, pensatori e accademici che si sono fermati a un quadro teorico sbagliato, minano le basi del sistema che ci ha dato la pi\u00f9 grande espansione di ricchezza e prosperit\u00e0 della nostra storia. <\/p>\n\n\n\n Milei continua a ripetere la stessa retorica che utilizza ininterrottamente dal 2016: quella che contrappone in blocco il capitalismo al socialismo. Ribadisce che il capitalismo \u00e8 economicamente, produttivamente e moralmente superiore. Prima di entrare in politica, ha difeso la privatizzazione assoluta della vita sociale, comprese le strade, ha difeso un mercato degli organi umani e ha ammesso – almeno come “dibattito filosofico” valido – la possibilit\u00e0 di un mercato dei bambini. Alla nausea ritorna l’idea dell’imprenditore che, cercando il proprio profitto, contribuisce al beneficio della societ\u00e0 ed \u00e8 quindi un benefattore sociale che dovrebbe essere lasciato libero di agire – sulla falsariga di Ayn Rand, che vedeva gli imprenditori come il vero gruppo oppresso negli Stati Uniti, a causa della mediocrit\u00e0 sociale prevalente.<\/p>\n\n\n\n Il quadro teorico a cui mi riferisco \u00e8 quello della teoria economica neoclassica, che progetta uno strumento che, involontariamente, finisce per essere funzionale all\u2019intromissione dello stato, del socialismo e del degrado della societ\u00e0. Il problema dei neoclassici \u00e8 che poich\u00e9 il modello di cui si sono innamorati non corrisponde alla realt\u00e0, attribuiscono l\u2019errore a presunti fallimenti del mercato invece di rivedere le premesse del loro modello. Con il pretesto di un presunto fallimento del mercato si introducono regolamentazioni che generano solo distorsioni al sistema dei prezzi, che impediscono il calcolo economico e, di conseguenza, il risparmio, gli investimenti e la crescita. Questo problema risiede essenzialmente nel fatto che nemmeno gli economisti apparentemente liberali capiscono cosa sia il mercato, giacch\u00e9 se lo si capisse si vedrebbe subito che \u00e8 impossibile che esista qualcosa come un fallimento di mercato. Il mercato non \u00e8 una mera descrizione di una curva di offerta e di una curva di domanda su un grafico. Il mercato \u00e8 un meccanismo di cooperazione sociale in cui si scambiano volontariamente i diritti di propriet\u00e0. Se le transazioni sono volontarie, l\u2019unico contesto in cui pu\u00f2 verificarsi un fallimento di mercato \u00e8 se vi \u00e8 coercizione, e l\u2019unico con capacit\u00e0 di coercizione in modo generalizzato \u00e8 lo stato che ha il monopolio della violenza. Di conseguenza, se qualcuno ritiene che esista un fallimento di mercato, consiglierei di verificare se c\u2019\u00e8 in mezzo un intervento statale. E se si riscontra che non c\u2019\u00e8, suggerirei di controllare di nuovo perch\u00e9 evidentemente si si sbaglia. Il dilemma che il modello neoclassico si trova ad affrontare \u00e8 che afferma di voler perfezionare il funzionamento del mercato attaccando quelli che considera fallimenti, ma cos\u00ec facendo non solo apre le porte del socialismo e minaccia la crescita economica. In altre parole, ogni volta che si vuole correggere un presunto fallimento del mercato, inesorabilmente, non sapendo cosa sia il mercato o innamorandosi di un modello fallito, si aprono le porte al socialismo e si condannano le persone alla povert\u00e0.<\/p>\n\n\n\n Tuttavia, a fronte della dimostrazione teorica che l\u2019intervento statale \u00e8 dannoso, e l\u2019evidenza empirica che \u00e8 un fallimento, la soluzione che propongono i collettivisti non \u00e8 una maggiore libert\u00e0 ma una maggiore regolamentazione, che genera una spirale discendente di regolamentazione finch\u00e9 non saremo tutti pi\u00f9 poveri, e la vita di tutti noi dipender\u00e0 da un burocrate seduto in un ufficio lussuoso. <\/p>\n\n\n\n Come ha raccontato in numerose occasioni, nel 2013 Milei ha letto un articolo di Murray Rothbard che gli ha ” rotto la testa” e gli ha fatto rivedere le sue convinzioni. Il testo di 140 pagine si intitola Monopolio e concorrenza. Secondo lui, dopo aver letto Rothbard, si sarebbe detto: “Per pi\u00f9 di vent’anni ho ingannato i miei studenti. Tutto ci\u00f2 che ho insegnato sulle strutture di mercato \u00e8 sbagliato, \u00e8 tutto sbagliato!”. In quel momento Milei avrebbe capito che gli argomenti neoclassici della “concorrenza pura e perfetta” contro i monopoli non reggevano e che “la concorrenza perfetta \u00e8 cos\u00ec stupida che porta alla totale assenza di concorrenza”. Per Rothbard, invece, i monopoli non sono intrinsecamente cattivi: possono persino essere buoni se sono il prodotto di un’azione imprenditoriale; sono cattivi, invece, se sono creati dal potere dello Stato. \u00c8 a questo punto che Milei diventa un predicatore dell’economia austriaca nella sua versione pi\u00f9 radicale: l’anarco-capitalismo. Abbandon\u00f2 l’economia neoclassica – il mainstream – che accusava, come sottolinea in questo discorso, di aprire la porta al socialismo parlando di “fallimenti del mercato”. Ma mentre gli “austriaci” rifiutavano la modernizzazione matematica, Milei rimase un economista matematico, che pretendeva di pensare non solo all’economia, ma anche alle relazioni sociali e personali – e addirittura all’amore – sulla base di modelli matematici.<\/p>\n\n\n\n Visto il clamoroso fallimento dei modelli collettivisti e gli innegabili progressi del mondo libero, i socialisti sono stati costretti a cambiare la loro agenda. Si sono lasciati alle spalle la lotta di classe basata sul sistema economico per rimpiazzarla con altri presunti conflitti sociali che sono ugualmente dannosi per la vita della comunit\u00e0 e la crescita economica. La prima di queste nuove battaglie \u00e8 la ridicola e innaturale lotta tra uomo e donna. Il libertarismo stabilisce gi\u00e0 l\u2019uguaglianza tra i sessi. La pietra fondante del nostro credo dice che tutti gli uomini sono creati uguali, abbiamo tutti gli stessi diritti inalienabili concessi dal Creatore, tra cui la vita, la libert\u00e0 e la propriet\u00e0. L\u2019unica cosa che ha portato questa agenda del femminismo radicale \u00e8 un maggiore intervento dello stato per ostacolare il processo economico. dare lavoro a burocrati che non contribuiscono in alcun modo alla societ\u00e0, sia sotto forma di ministeri per le donne che di organizzazioni internazionali dedicate a promuovere questa agenda.<\/p>\n\n\n\n Un altro dei conflitti che i socialisti sollevano \u00e8 quello dell\u2019uomo contro la natura. Sostengono che gli esseri umani nuocciono il pianeta, che deve essere protetto a tutti i costi, addirittura sostenendo un meccanismo di controllo della popolazione o la tragedia dell\u2019aborto. Purtroppo, queste idee dannose hanno permeato fortemente la nostra societ\u00e0 e i neomarxisti hanno saputo cooptare il senso comune dell\u2019Occidente. Hanno raggiunto questo risultato grazie all\u2019appropriazione dei media, della cultura, delle universit\u00e0 e anche delle organizzazioni internazionali. Quest\u2019ultimo caso \u00e8 forse il pi\u00f9 grave, perch\u00e9 si tratta di istituzioni che hanno un\u2019enorme influenza nelle decisioni politiche ed economiche dei paesi che compongono queste organizzazioni multilaterali. <\/p>\n\n\n\n Passando alla politica, Milei – che prima parlava solo di economia – ha dovuto ampliare il suo repertorio di argomenti. Per farlo, ha pescato dal repertorio dell’alt-right globale. Ha anche ripreso parte del suo discorso da Agust\u00edn Laje, uno scrittore e youtuber argentino che offre alla destra radicale latinoamericana un discorso gi\u00e0 digerito contro il “marxismo culturale” con uno scopo polemico. Milei riprende l’idea che la sinistra abbia perso la battaglia socio-economica e si sia rifugiata nella cultura, dove \u00e8 diventata forte – al punto che oggi persino il forum di Davos \u00e8 proto-socialista. Ha anche abbracciato la negazione del cambiamento climatico e persino collegato la legalizzazione dell’aborto – \u00e8 “pro-vita” – all’ambientalismo, che cercherebbe di spopolare il pianeta. Sulla questione del cambiamento climatico, esprime le sue posizioni pi\u00f9 complottiste.<\/p>\n\n\n\n L’estrema destra ha particolarmente celebrato questi passaggi anti-progressisti; anzi, molti dei suoi rappresentanti sono spesso piuttosto infastiditi dalla versione pi\u00f9 economicista di Milei: “Entusiasta del colossale discorso di @JMilei al mondo dal santuario della casta corporativa globalista, socialdemocratica e filocristiana di Davos. Orgoglioso che questo discorso di tale verit\u00e0 sia stato pronunciato in spagnolo”, ha twittato l’eurodeputato di Vox Hermann Tertsch. Questo discorso anti-progressista ripete ovunque la stessa idea: che le \u00e9lite sono ora a sinistra – e controllano il “senso comune globale” – mentre la destra rappresenta la gente comune che lotta contro il neo-totalitarismo del woke. <\/p>\n\n\n\n “Hanno ottenuto questo risultato prendendo il controllo dei media, della cultura, delle universit\u00e0 e, s\u00ec, delle organizzazioni internazionali”… ripete Milei in una variante di ci\u00f2 che i neoreazionari americani chiamano “La Cattedrale”. Nel linguaggio dei teorici della cospirazione, Milei \u00e8 andato a vendere “pillole rosse” proprio a Davos. Sono lontani i tempi in cui questo forum era il nemico giurato del movimento anti-globalizzazione, sembra dire il nuovo presidente argentino. Tanto che il “primo presidente libertario nella storia dell’umanit\u00e0” – Milei parla da solo – sta volando l\u00ec in aereo per evangelizzare le \u00e9lite sulle virt\u00f9 del capitalismo e dei mercati.<\/p>\n\n\n\n Fortunatamente, siamo sempre pi\u00f9 numerosi a osare alzare la voce perch\u00e9 vediamo che se non combattiamo queste idee a testa alta l\u2019unico destino possibile \u00e8 che avremo sempre pi\u00f9 stato, pi\u00f9 regolamentazione, pi\u00f9 socialismo, pi\u00f9 povert\u00e0, meno libert\u00e0 e di conseguenza un tenore di vita peggiore. Purtroppo l\u2019Occidente ha gi\u00e0 cominciato a imboccare questa strada. So che a molti potr\u00e0 sembrare ridicolo dire che l\u2019Occidente si \u00e8 convertito al socialismo. Ma \u00e8 ridicolo solo nella misura in cui ci si limita alla tradizionale definizione economica di socialismo che stabilisce che si tratta di un sistema economico in cui lo stato \u00e8 proprietario dei mezzi di produzione. Questa definizione dovrebbe essere aggiornata alle circostanze attuali. Oggi gli stati non hanno bisogno di controllare direttamente i mezzi di produzione per controllare ogni aspetto della vita degli individui. Con strumenti come l\u2019emissione monetaria, l\u2019indebitamento, i sussidi, il controllo del tasso di interesse, il controllo dei prezzi possono controllare i destini di milioni di esseri umani. Ecco come arriviamo al punto in cui con nomi o forme diverse, buona parte delle offerte politiche generalmente accettate nella maggior parte dei paesi occidentali sono varianti collettiviste. Siano essi apertamente declamati comunisti, fascisti, nazisti, socialisti, socialdemocratici, democristiani, neokeynesiani, populisti, progressisti, nazionalisti o globalisti. <\/p>\n\n\n\n In questo caso, Milei si posiziona al di fuori dei sistemi politici consolidati, accomunando tutti: anche la destra tradizionale sarebbe cos\u00ec complice del socialismo e del declino dell’Occidente. Cos\u00ec facendo, si avvicina all’estrema destra, anche se la maggior parte dei suoi rappresentanti non condivide l’anarco-capitalismo di Milei. Molti di loro, come gli ultraconservatori di Viktor Orban, presenti a Buenos Aires per la sua investitura, fanno un uso intensivo dell’apparato statale per perseguire la loro “controrivoluzione” politica e culturale “illiberale”. Ma queste espressioni di Milei, che confondono democristiani e nazisti, sembrano una strategia pi\u00f9 adatta a diventare popolare nei circoli ultraconservatori che a collocare l’Argentina in una posizione rilevante su scala globale. Spetta quindi ai suoi funzionari temperare le parole del Presidente: “Milei \u00e8 un po’ irascibile, ma non \u00e8 cos\u00ec radicale come sembra”, tendono a ripetere, pi\u00f9 o meno, i suoi ministri pi\u00f9 “moderati”.<\/p>\n\n\n\n Fondamentalmente non ci sono differenze sostanziali: tutti sostengono che lo stato deve indirizzare tutti gli aspetti della vita degli individui. Tutti definiscono un modello contrario a quello che ha portato l\u2019umanit\u00e0 al progresso pi\u00f9 spettacolare della sua storia.<\/p>\n\n\n\n Siamo qui per invitare i paesi dell\u2019Occidente a riprendere la strada della prosperit\u00e0. Un governo limitato e il rispetto illimitato della propriet\u00e0 privata sono elementi essenziali per la crescita economica. Questo fenomeno di impoverimento che produce il collettivismo non \u00e8 una fantasia n\u00e9 fatalismo. E\u2019 una realt\u00e0 che noi argentini conosciamo benissimo, da almeno 100 anni, perch\u00e9 l\u2019abbiamo vissuta. L\u2019abbiamo attraversata. Perch\u00e9, come dicevo prima, siamo intrappolati in una spirale discendente in cui siamo ogni giorno pi\u00f9 poveri. Questo \u00e8 ci\u00f2 che abbiamo gi\u00e0 sperimentato e siamo qui per mettervi in guardia su cosa potrebbe accadere se i paesi occidentali che sono diventati ricchi con il modello della libert\u00e0 continuano su questa via della schiavit\u00f9. Il caso argentino \u00e8 la dimostrazione empirica che non importa quanto sei ricco, quante risorse naturali hai, n\u00e9 quanti lingotti d\u2019oro ci sono nella cassa della banca centrale. Se si adottano misure che ostacolano il libero funzionamento dei mercati, la libera concorrenza, i sistemi dei prezzi liberi, se si ostacola il commercio, se si attacca la propriet\u00e0 privata, l\u2019unico destino possibile \u00e8 la povert\u00e0. <\/p>\n\n\n\n Per concludere, voglio lanciare un messaggio a tutti gli imprenditori qui presenti e a quelli che ci seguono da ogni parte del pianeta: non lasciatevi intimidire. Non arrendetevi a una casta politica o ai parassiti che vivono delle spese dello stato, che vuole solo restare al potere e mantenere i propri privilegi.Siete benefattori sociali, siete eroi, siete gli artefici del pi\u00f9 straordinario periodo di prosperit\u00e0 che abbiamo mai vissuto. Non lasciare che vi dicano che la vostra ambizione \u00e8 immorale. Se guadagnate \u00e8 perch\u00e9 offrite un prodotto migliore a un prezzo migliore, contribuendo cos\u00ec al benessere generale. Non arrendetevi all\u2019avanzata dello stato. Lo stato non \u00e8 la soluzione. Lo stato \u00e8 il problema. Siete voi i veri protagonisti di questa storia, e sappiate che da oggi avete l\u2019Argentina come alleato incrollabile.<\/p>\n\n\n\n Il destino dell’Argentina attende il mondo intero se non abbandona il socialismo. Gli uomini d’affari sono eroi. Il problema \u00e8 lo Stato. Questa, in sostanza, la conclusione. Non ci sono stati molti applausi. Tra il pubblico si \u00e8 visto qualche sorriso sorpreso, forse spiegato dalla volgarit\u00e0 della frase finale.<\/p>\n\n\n\n Viva la libert\u00e0, cazzo!<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" “Non lasciatevi intimorire dai parassiti che vivono alle spalle dello Stato”. A Davos, in un intervento pronunciato a rotta di collo davanti a Klaus Schwab, Javier Milei ha cercato di salvare “l’Occidente” dai pericoli di un capitalismo troppo regolamentato. Ha suscitato diverse reazioni e qualche applauso imbarazzato. Traduciamo e commentiamo il suo primo discorso internazionale.<\/p>\n","protected":false},"author":10,"featured_media":17611,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"templates\/post-speeches.php","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"_trash_the_other_posts":false,"footnotes":""},"categories":[1570],"tags":[],"geo":[2161],"class_list":["post-17602","post","type-post","status-publish","format-standard","hentry","category-economia","staff-pablo-stefanoni","geo-americhe"],"acf":[],"yoast_head":"\n
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