{"id":112880,"date":"2021-07-02T14:25:54","date_gmt":"2021-07-02T12:25:54","guid":{"rendered":"https:\/\/legrandcontinent.eu\/fr\/?post_type=event&p=112880"},"modified":"2022-11-29T15:58:07","modified_gmt":"2022-11-29T14:58:07","slug":"geopolitica-degli-europei-di-calcio","status":"publish","type":"event","link":"https:\/\/legrandcontinent.eu\/fr\/evenements\/geopolitica-degli-europei-di-calcio\/","title":{"rendered":"Geopolitica degli Europei di calcio"},"content":{"rendered":"\n

Tra polemiche sulla genuflessione e sull\u2019uso dell\u2019arcobaleno e partite giocate in stadi pieni, gli Europei di calcio in corso ci hanno ricordato ancora una volta che, nonostante le intenzioni di tenere le due cose separate da parte della UEFA, lo sport \u00e8 profondamente politico. E in particolare, lo \u00e8 il calcio : in quanto sport pi\u00fa praticato (e visto) al mondo, si presta perfettamente a essere sia vetrina per trasmettere messaggi, che strumento di soft power e influenza politica. Per il calcio, e per il modo in cui \u00e8 raccontato, passano i conflitti culturali ed economici della societ\u00e0 – dalla razza alla cittadinanza, ,  e passa parte della narrazione e dell\u2019autorappresentazione dei diversi paesi. Soprattutto quando, come agli Europei, \u00e8 su base nazionale. Come dimostra la storia, fra gli altri, del CT dell\u2019Ucraina Andrij Shevchenko,<\/a> il calcio \u00e8 ancora oggi \u201cil calcestruzzo delle identit\u00e0 nazionali europee\u201d.<\/p>\n\n\n\n

Di questi temi parleremo al prossimo incontro dei luned\u00ed del Grand Continent<\/em>, con : <\/p>\n\n\n\n